Pubblicato il 1 novembre 2024 alle 16:15 / Modificato il 1 novembre 2024 alle 16:37
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Raramente citato tra gli sport considerati pericolosi, il triathlon registra tuttavia un elevato numero di morti in gara. Un’osservazione in aumento.
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La maggior parte dei decessi avviene durante le gare di nuoto, durante le quali i concorrenti sono particolarmente sotto stress e per i quali sono scarsamente preparati.
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I progressi arriveranno probabilmente più dalla scienza che dagli organizzatori, che raramente chiedono una certificazione medica approfondita.
Parliamo più dei pericoli delle MMA, della boxe o anche del rugby, ma il triathlon può rivelarsi pericoloso anche per i suoi praticanti, soprattutto per i dilettanti. Ad oggi, 16 triatleti sono morti durante un evento nel 2024. E un altro è morto subito dopo una gara.
Il mese di ottobre ce lo ha ricordato duramente, con quattro morti, di cui due durante il Mondiale di Triathlon svoltosi a Torremolinos, in Spagna. Due partecipanti nella categoria veterani sono morti per arresto cardiaco: Mark Stokes, un britannico di 57 anni, durante la corsa; Roger Mas Colomer, messicano, 79 anni, della gara di nuoto. All’inizio di questo mese, Elena Smirnova è morta durante l’evento di nuoto Ironman 70.3 a Barcellona. Anche un evento con lo stesso formato organizzato a fine ottobre a Parenzo in Croazia ha visto la morte di un partecipante durante la gara di nuoto.
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