Sha’Carri Richardson, Beatrice Chebet e Josh Kerr brillano in Eugene

Sha’Carri Richardson, Beatrice Chebet e Josh Kerr brillano in Eugene
Sha’Carri Richardson, Beatrice Chebet e Josh Kerr brillano in Eugene
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Nel corso delle settimane, la francese Cyréna Samba-Mayela si è affermata come una delle migliori specializzate al mondo nei 100 metri a ostacoli, una disciplina molto competitiva. Sabato, la vicecampionessa del mondo indoor dei 60 metri ostacoli ha eguagliato il record francese stabilito l’11 maggio a Clermont (Florida) correndo nuovamente in 12”52 (-0.9 m/s) e soprattutto vincendo davanti a lei compagne di allenamento, la campionessa olimpica portoricana Jasmine Camacho-Quinn (12”54) e l’americana Tonea Marshall (12”55).

Ultima prova della serata, il miglio ha mantenuto tutte le promesse. Il norvegese Jakob Ingebrigtsen ha tenuto a lungo il comando ma a circa 500 m dal traguardo, lo scozzese campione del mondo 2023 dei 1.500 m Josh Kerr ha superato il suo miglior avversario ed ha saputo resistere fino alla fine vincendo in 3’45” 34 (record britannico). Ingebrigtsen, 2° in 3’45”60, è rimasto senza energia, logicamente dopo una preparazione complicata quest’inverno. Terzo lo statunitense Yared Nuguse in 3’46”22.

Il tre volte campione del mondo americano dei 110 ostacoli Grant Holloway ha firmato la migliore prestazione mondiale dell’anno vincendo in 13”03 (-0.1 m/s) nonostante un finale di gara piuttosto delicato. Ha battuto i connazionali Daniel Roberts (13”13) e Freddie Crittenden (13”16).

Richardson si rassicura, Thompson-Herah non è pronto

Attesissima per la sua prima volta stagionale sui 100 m, la campionessa del mondo americana sulla distanza Sha’Carri Richardson non si è lasciata scappare la vittoria in 10”83 (+1,5 m/s) recuperando a metà strada dietro al Saint-Lucian Julien Alfred (10”93) e la britannica Dina Asher-Smith (10”98). Grande delusione invece per la bicampionessa olimpica giamaicana dei 100 metri Elaine Thompson-Herah, ultima in 11”30 e ancora molto lontana dai suoi migliori livelli per quella che era anche la sua prima uscita stagionale in rettilineo.

Il campione del mondo 2019, Christian Coleman, è stato il migliore in partenza sui 100m e l’americano ha resistito fino alla fine al ritorno del keniano Ferdinand Omanyala vincendo in 9”95 (+1,2 m/s) con tre centesimi di vantaggio. La migliore prestazione mondiale dell’anno resta appannaggio di un altro americano, Kendal Williams, in 9”93.

Nei 200 m, l’americano Kenny Bednarek ha confermato l’ottimo stato di forma attuale con una facile vittoria in 19”89 (+1.8 m/s) davanti alla collega di allenamento Courtney Lindsey (20”09).

Hodgkinson e Kovacs impressionano

Magnifica vittoria sugli 800 m per la britannica Keely Hodgkinson in 1’55”78 (miglior prestazione mondiale) alla sua prima uscita sulla distanza quest’anno, grazie ad un’accelerazione negli ultimi 200 m che ha sorpreso la campionessa del mondo keniana Mary Moraa ( 1’56”71).

Il campione olimpico ugandese dei 3.000 siepi Peruth Chemutai ha impressionato molto vincendo in 8’55”09 (record nazionale e migliore prestazione mondiale dell’anno) grazie ad un’accelerazione negli ultimi metri per vincere il primatista del keniano mondiale Beatrice Chepkoech (8’56”51).

L’olandese Sifan Hassan si è classificata solo al 7° posto nei 5.000 m (14’34”38), vinti dall’etiope Tsigie Gebreselama in 14’18”76 (miglior prestazione mondiale) davanti alle connazionali Ejgayehu Taye (14’18 ”92) e Freweyni Hailu (14’20”61). Grande dimostrazione anche della vicecampionessa del mondo etiope Diribe Welteji sui 1.500 m, con una vittoria e un nuovo primato personale in 3’53”75, davanti all’australiana Jessica Hull (3’55”97, record del mondo ‘Oceania ) e l’americana Elle St Pierre (3’56”00).

In assenza del primatista mondiale Ryan Crouser, il suo connazionale americano Joe Kovacs ha animato al meglio la gara dei pesi con un lancio al secondo tentativo a 23,03 m, sinonimo della migliore prestazione mondiale dell’anno, poi migliorato con un lancio di 23,13 m all’ultimo tentativo, a soli dieci centimetri dal suo record personale.

Nel salto triplo, vittoria per la cubana Leyanis Perez Hernandez (14,73 m, +2,1 m/s). Successo per l’americana Valarie Allman nel disco (67,36 m) e la connazionale Emily Grove nel salto con l’asta (4,63 m).

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