Giro d’Italia – “Sono tornato da molto lontano”: Alaphilippe, capolavoro dal sapore di riscatto

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Ci sono state le cadute strazianti, gli infortuni allarmanti, i recuperi interminabili, i dubbi crescenti, anche gli errori e le dure critiche del boss. Julian Alaphilippe ha vissuto giorni, settimane, mesi e anni alla ricerca delle sue gambe, delle sue sensazioni e del suo fuoco interiore. La testa dubbiosa, le gambe irrigidite. Avrebbe ottenuto, a 31 anni, un buon risultato? Il due volte campione del mondo ritroverebbe mai la luce?

Ha aspettato quasi un anno, 346 giorni per l’esattezza, per imporsi nuovamente e firmare un numero pazzesco di cui ha il segreto. Questa vittoria viene da lontano perché ha il gusto della resilienza ma anche perché il suo scenario, completamente folle, non lasciava prevedere nulla. Partito a 124 chilometri dal traguardo affiancato solo da Mirco Maestri (Polti-Kometa), il francese sembrava ancora una volta destinato a un tentativo incompiuto.

Julian Alaphilippe, commosso dopo la vittoria al Giro

Credito: Getty Images

Ci diciamo che si suiciderà

È stato un colpo di folliaha reagito il nostro consulente Jacky Durand sul set di Rois de la Pédale. Soprattutto con Maestri che non è il corridore con più presenze nel gruppo. Ci diciamo che si suiciderà ma non lo farà affatto. Ciò che mi impressiona è la sua maestria. Non è mai stato al sicuro da una rimonta, ma ha logorato Maestri.“Fino a sferrare il colpo finale come nei suoi anni migliori”.Ha fatto una scommessa pazzescaha confermato Philippe Gilbert. Nessuno ci credeva ma lui era convinto di questo successo. La scommessa è stata ardita, ci è riuscito e lo sforzo è stato impressionante, davvero.”

La desiderava così tanto, da così tanto tempo, che troppo spesso la forzava. Ne vide qualcuno che gli passava accanto per l’impazienza. E quando giovedì è partito per un’avventura, tutti pensavano che l’avrebbe fatto di nuovo. “Sta facendo troppo?”, ci siamo chiesti questa mattina. Ma Alaphilippe è un corridore istintivo. Correva sempre così ed era scritto che il suo prossimo capolavoro avrebbe avuto anche il gusto del brio.

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Alaphilippe: “È davvero bello, ho fatto molta strada”

No, oggi non mi alzo

Non ho calcolato troppoci ha detto dopo la sua vittoria. La squadra ha controllato bene i primi 60 chilometri. Successivamente, è stato con le gambe. Con Maestri non abbiamo fatto domande. Quando abbiamo scavato, mi è stato chiesto di alzarmi. Ma ho detto: ‘No, oggi non mi alzo.'” Alla faccia del promemoria: non bisogna mai sottovalutare il cuore di un campione, anche quando vacilla da troppo tempo.

Quindi ovviamente, quando è arrivato il momento di assaporare un piacere diventato più raro da due anni, Alaphilippe ha avuto difficoltà a mascherare la sua profonda emozione. “È bella perché c’è un modo e perché l’ho aspettataha continuato il due volte campione del mondo. È meritato perché sono andato a prenderlo. Si sente bene. Sto pensando a tantissime cose… voglio davvero assaporare il momento perché ho fatto tanta strada. Ci sono alti e bassi in una carriera. Qualche giorno fa ho mancato il primo giorno di scuola di mio figlio. Non ero qui per niente. Potrò riportargli questo.

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Alaphilippe, un arrivo trionfale al termine di un gran numero

Se stasera gli chiedessimo una classifica delle sue vittorie, questa sarebbe molto alta

In un elenco composto da due maglie iridate, 18 giornate gialle, sei tappe del Tour e una Milano – Sanremo, questo successo potrebbe quasi passare inosservato. Solo che avrà, per tutti i motivi che conosciamo, un gusto molto particolare nella sua carriera e non solo perché gli permette di diventare il 109esimo corridore della storia a raggiungere il successo su tre grandi giri. “Ha mangiato il suo pane nero. Questo successo occuperà un posto speciale nella sua lista sentimentalericonosce Philippe Gilbert, che di vittorie prestigiose ne sa molto. Ha vinto grandi gare, ha indossato la maglia gialla. Ma se stasera gli chiedessimo una classifica delle sue vittorie, questa sarebbe molto alta.

Forse anche questa vittoria gli servirà da stimolo, che lo placherà. Soprattutto ci ricorda quello che aveva delineato l’inizio del Giro: Alaf ha ritrovato le gambe. Potrebbe non essere più il ghiottone che ha dominato il gruppo, ma la sua forma attuale potrebbe permettergli di riconquistare il posto che il suo talento merita e chiudere un brutto capitolo durato troppo a lungo.

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