Top 14 – “Preferisco averlo accanto che davanti”: tra un Oviedo strepitoso e un Veredamu decisivo, decisivo per l’USAP il ritorno di certi capitani

Top 14 – “Preferisco averlo accanto che davanti”: tra un Oviedo strepitoso e un Veredamu decisivo, decisivo per l’USAP il ritorno di certi capitani
Top 14 – “Preferisco averlo accanto che davanti”: tra un Oviedo strepitoso e un Veredamu decisivo, decisivo per l’USAP il ritorno di certi capitani
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Questo sabato, la terza linea argentina e l’ala franco-figiana hanno brillato per consentire all’USAP di ottenere un prezioso successo contro il Lione, ad Aimé-Giral (29-26).

Dopo il brutto colpo dello scorso fine settimana, la maggior parte dei capitani è tornata in campo questo sabato pomeriggio, all’Aimé-Giral, contro il Lione. E molti sono stati decisivi in ​​questa prestazione piuttosto riuscita dell’USAP, che le ha permesso di vincere 29-26. Sia nel settore offensivo, difensivo e di conquista.

Penso che il suo livello sia ancora sconosciuto perché migliora ad ogni uscita.

E tra questi capitani c’è Joaquín Oviedo. L’argentino ha solo 23 anni, ma che importa? Una strage enorme e una presenza preziosa per l’USAP. Per il suo primo inizio di stagione, Oviedo ha dimostrato di essere un vero giocatore internazionale, in linea con i suoi tre mesi importanti nella selezione. “È un giocatore di altissimo livello che si afferma man mano che le stagioni e le partite vanno avanti. Lo abbiamo visto molto interessante con l’Argentina e rimane in quella linea ma eravamo convinti perché, penso, il suo livello in sé lo è ancora sconosciuto perché progredisce ad ogni uscita”si entusiasma il suo allenatore Gérald Bastide, del giocatore ora Jiff.

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Se il suo margine di miglioramento è ancora enorme, questo sabato ha messo in mostra il suo talento davanti alla sua gente, che tanto lo aspettava. In attacco, nessuno ha fatto tante corse con la palla in mano quanto lui (17). Nessun attaccante è avanzato tanto quanto lui (70 metri). Nessun giocatore ha battuto così tanti difensori come lui (7). In difesa, è il terzo miglior placcatore dell’USAP (10) e non ha concesso alcun rigore. Insomma, 75 minuti di altissima qualità. Con, come bonus, la sua svolta sulla fascia sinistra che porta il turno per dare velocità al gioco dell’USAP e permettergli di entrare nel campo del Lione all’inizio dell’azione che porta alla seconda meta catalana di So’otala Fa’aso ‘o (69esimo). “Preferisco averlo accanto che davanti a mesorrise il suo amico di terza fila Alan Brazo. È un giovane giocatore che si è guadagnato il diritto di giocare partite con l’Argentina. Ci fa bene.”

Prova e scoperte per Veredamu

Tra questi capitani c’era anche Tavite Veredamu. Non ha fiato dalla scorsa settimana e dalla delusione di Bordeaux. Ma ha confermato. Questo sabato è stato dimostrato che il miglior giocatore USAP della scorsa stagione è stato eletto da L’Indipendente non è scomparso. In Gironda, in difesa, si è distinto nell’uno contro uno. Contro il LOU è stato nel settore offensivo che Veredamu ha brillato soprattutto. Dopo Oviedo, è stato lui a fare più corse (15), e a percorrere più metri con palla in mano (72). Ha segnato anche la prima meta della partita, che ha portato l’USAP in positivo prima dell’intervallo (40° + 5), alzando la palla al livello come un attaccante. Oltre a ciò, il fijiano ha provocato un contro-ruck (50°) che ha portato ad un rigore di Tommaso Allan, e ha fatto un grande sfondamento sulla fascia destra con una gran racchetta prima della seconda meta (69°).

Ritorni in grazia che fanno bene all’USAP. Permettono al sangue e all’oro di riconquistare la vittoria e resistere alle squadre che arrivano nelle terre catalane piene di ambizioni. Come è successo sabato con il Lione. Altri capitani hanno dimostrato di avere le gambe. E questo fa ben sperare per la fine di questo lungo blocco di nove partite. Ma intanto eletto miglior giocatore della scorsa stagione nell’USAP L’Indipendente e il suo secondo classificato ha dimostrato che le loro gambe focose hanno fatto ancora molto bene al club del sangue e dell’oro.

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