“La dipendenza dalle scommesse sportive è una vera e propria “tassa patrimoniale per i poveri””

“La dipendenza dalle scommesse sportive è una vera e propria “tassa patrimoniale per i poveri””
“La dipendenza dalle scommesse sportive è una vera e propria “tassa patrimoniale per i poveri””
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UNQuando il budget sportivo è minacciato da tagli drastici, si pone una domanda cruciale: come finanziare in modo sostenibile la politica sportiva, soprattutto dopo lo slancio generato dai Giochi Olimpici e Paralimpici? Una via di finanziamento merita di essere seriamente studiata nel quadro della prossima legge finanziaria: e se le scommesse sportive, che generano profitti enormi, contribuissero maggiormente a sostenere lo sport stesso, invece di limitarsi a riempire le tasche dei bookmaker?

L’estate del 2024 sarà stata di eccezionale densità sportiva: tra Euro 2024 e Giochi Olimpici e Paralimpici, ci sono state servite copiosamente emozioni forti e collettive. È qui che risiede la bellezza dello sport: produrre momenti di fervore popolare che uniscono le persone e creano comunanza al di là delle divisioni delle nostre società.

Purtroppo è chiaro che queste emozioni vengono spudoratamente sfruttate dagli operatori di scommesse sportive online. Dalla liberalizzazione del mercato nel 2010, hanno gareggiato nell’ingegno pubblicitario, promettendo di farci “vivi lo sport più forte”Quale “L’importante è vincere” soldi, arrivando addirittura a implicare che le scommesse possano contribuire al successo sociale.

Una clientela sempre più vincolata

Se la National Gaming Authority (ANJ), responsabile anno dopo anno della regolamentazione del settore, ha recentemente cercato di ripulire alcuni degli slogan più vergognosi (in particolare il famigerato “Tutto per la signora”), è chiaro che ciò non frena l’aumento delle puntate, che continuano a crescere in modo esponenziale.

Solo per il calcio, i caricamenti ammontano, secondo l’ANJ, a 135 milioni di euro durante Euro 2016, a 332 milioni di euro per i Mondiali 2018, a 425 milioni di euro in occasione di Euro 2020, che si è svolto nel 2021, e infine , a 597 milioni durante gli ultimi Mondiali, nel 2022. E, come previsto, il 2024 sarà un anno record, con già 650 milioni di euro di scommesse sull’Euro e 365 milioni sui Giochi Olimpici, ovvero più di 1 miliardo di euro su questi due eventi.

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Gli operatori lo hanno capito bene e stanno inondando lo spazio pubblico, i nostri schermi e perfino le divise degli atleti, quando non hanno creato direttamente i propri media per tenere una clientela sempre più prigioniera nelle loro reti, ma anche per inserire nuovi attori nel spirale della dipendenza.

L’illusoria speranza del grande premio, però, ha effetti devastanti sulla salute dei giocatori. Che si tratti di indebitamento eccessivo, rischio di perdita del lavoro, conseguenze psicologiche e fisiche come depressione, isolamento o rischio di suicidio, a volte ci viene detto che ciò riguarda solo una minoranza di giocatori con una pratica eccessiva. Ma sono proprio questi player a trainare la crescita del settore e a rimpolpare le tasche degli operatori.

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