Un calciatore professionista rivela di essere stato defraudato di almeno 680.000 euro da Aurélie B., il presunto truffatore di Kiabi

Un calciatore professionista rivela di essere stato defraudato di almeno 680.000 euro da Aurélie B., il presunto truffatore di Kiabi
Un calciatore professionista rivela di essere stato defraudato di almeno 680.000 euro da Aurélie B., il presunto truffatore di Kiabi
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Un calciatore professionista che desidera rimanere anonimo ha confidato a Le Parisien di essere stato vittima di una grave frode da parte della sua ex compagna, Aurélie B., ora incriminata e sospettata di aver sottratto quasi 100 milioni di euro alla marca di prêt-à-porter Kiabi.

“La sua prima vittima sono io.” Lo ha detto un calciatore professionista che desidera preservare il suo anonimato parigino truffata dalla sua ex compagna, Aurélie B., tra la fine degli anni 2000 e l’inizio degli anni 2010. Questa donna di 39 anni è oggi sospettata di aver sottratto quasi 100 milioni di euro al prêt-à-porter di Kiabi. marca. Il tesoriere è incriminato in questo caso per riciclaggio organizzato di denaro.

Originaria di Bordeaux, avrebbe conosciuto il calciatore in questione quando giocava nella sua città natale, con lo status di promettente potenziale. La loro relazione è continuata quando il giocatore ha firmato per l’Inghilterra. Secondo il podcast del codice sorgente pariginoAurélie B. andava e veniva da Manchester per vederlo più volte al mese. Poi, intorno ai vent’anni, gli avrebbe rubato almeno 680mila euro facendo credere che provenisse da una famiglia borghese.

Quasi 140 assegni fraudolenti

Quanto basta per regalarsi uno stile di vita lussuoso, tra viaggi, gite e shopping. “Lei ha compilato assegni da uno dei suoi conti privati ​​che ha incassato lei stessa. Gli ha persino fatto dei regali, come un orologio di lusso, con questi fondi per sedurlo, convincerlo che aveva solo “una famiglia benestante”, spiega Me Sylvain Cormier, l’avvocato del giocatore. Il calciatore ha finalmente scoperto l’entità della truffa nel 2013. In totale, Aurélie B. avrebbe effettuato quasi 140 assegni fraudolenti, senza nemmeno prendersi la briga di imitare la firma del suo compagno.

Il giovane commercialista ha ammesso i fatti in una lettera di confessione. Il giocatore ha scelto di risolvere la controversia in via amichevole, ponendo fine alla relazione con il suo truffatore, che in questo caso non verrà mai perseguito. Il calciatore riuscì comunque a recuperare la quasi totalità dei fondi sottratti attaccando la sua banca per negligenza, a causa degli assegni incassati con la firma di Aurélie B.. Dieci anni dopo, la giovane sarebbe stata condannata a due anni di prigione con sospensione della pena condanna al carcere nel 2023 per aver sottratto 760.000 euro all’Inseec, un gruppo scolastico privato di cui gestiva le finanze. Prima di essere inseguito da quest’estate da Kiabi.

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