Quasi due minuti meglio del vecchio record mondiale! La maratoneta keniota Ruth Chepngetich ha compiuto un’impresa straordinaria domenica a Chicago, diventando la prima donna a correre i 42,195 km in meno di due ore e 10 minuti.
In condizioni meteorologiche favorevoli alla prestazione, ha tagliato il traguardo dopo 2 h 09 min e 56 sec di regata secondo il tempo compensato ufficiale, relegando nell’oblio il vecchio record stabilito nel settembre 2023 a Berlino dall’etiope Tigist Assefa in 2 h 11 min 53 sez.
Tra gli uomini anche un keniano, John Korir, che ha vinto nel tempo di 2 h 02 min 43 sec. Succede a Kelvin Kiptum, che l’anno scorso ha battuto il record mondiale maschile su questo stesso percorso in 2 ore 00 minuti e 35 secondi, prima di morire a febbraio in un incidente stradale, all’età di 23 anni.
“Dedico questo record a Kelvin, anche lui qui aveva battuto un record del mondo e avrebbe potuto batterne un altro”, ha dichiarato subito Chepngetich dopo l’arrivo.
I 50.000 partecipanti hanno osservato sulla linea di partenza un minuto di silenzio in ricordo del giovane keniano.
“Avevo in mente questo disco”
A 30 anni, la nuova regina della maratona è tutt’altro che sconosciuta. Campionessa del mondo sulla distanza nel 2019, sapeva anche che Chicago – una delle sei major del circuito mondiale – era perfetta per lei: lì aveva già vinto nel 2022 e si era classificata seconda nel 2023.
“Sono molto orgoglioso di me stesso. Avevo in mente questo record del mondo, era il mio sogno e oggi è stato tutto perfetto, ha spiegato lei. Sono riuscito a prepararmi perfettamente per tre mesi. »
In effetti, non ha battuto questo record per caso, o solo grazie alla sua forma attuale. Al contrario, lo ha costruito rischiando di partire con un ritmo incredibilmente alto, che nessuna donna prima di lei aveva mai osato adottare.
Già al 10° km i suoi concorrenti erano tutti scomparsi dallo specchietto retrovisore. Ben posizionata dietro i suoi leader del ritmo, ha tagliato questa prima boa sulla base di una corsa in 2h 07 min 30 sec! Ha poi rallentato leggermente, ma con regolarità controllata, rimanendo comunque ben al di sotto dei tempi record.
Nel processo, migliora il suo record personale di oltre quattro minuti.
Per gli uomini la gara è stata più competitiva. Korir ha corso i primi 30 km nel piccolo gruppo dei favoriti, prima di effettuare un’accelerazione che nessuno dei suoi avversari è riuscito a contrastare. Ha tagliato il traguardo con quasi due minuti di vantaggio sui suoi primi inseguitori, l’etiope Useydin Mohamed Esa (2h04:39) e il keniano Amos Kipruto (2h04:50).
La gara in sedia a rotelle è stata vinta dai campioni olimpici di Parigi, gli svizzeri Marcel Hug e Catherine Debrunner. Hug, stella della sua disciplina, ha vinto l’evento per la quinta volta, in 1 h 25 min 54 sec.
Debrunner, tra le donne, si è staccata dai primi chilometri e ha preso il comando da sola per finire in 1h 36 min 09 sec.