Mentre il Belgio era nel mezzo della tempesta in Italia e in assenza di De Bruyne e Lukaku, nessun Diavolo riusciva ad emergere come leader per guidare la rivolta. Preoccuparsi per il futuro…
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Pubblicato il 11/10/2024 alle 16:36
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le assenze permanenti, prolungate o temporanee – cancellate le menzioni inutili per ogni caso – di Thibaut Courtois, Kevin De Bruyne e Romelu Lukaku non pesano solo sulla qualità calcistica dei Red Devils. Ma anche quando arriva il momento di battere il pugno sul tavolo o di rimobilitare le truppe. Ciascuno a modo suo, i giocatori di Real, Manchester City e Napoli hanno dentro di sé forme di leadership che hanno aiutato la Nazionale in momenti diversi.
Se a livello internazionale non hanno ancora riattaccato, ogni incontro ci avvicina alla loro partenza definitiva. E sarà necessario che alcuni elementi della nuova generazione prendano in mano la situazione. E il prima possibile. Questo incontro di ottobre – con la partita in Italia giovedì (2-2) e lunedì contro la Francia – è stata una grande occasione per l’uno o l’altro di rivelarsi.
È chiaro – e come temuto – che nessun Diavolo Rosso ha davvero dimostrato di poter assumere con naturalezza un ruolo di leadership nel cuore della squadra di Domenico Tedesco. Mentre le circostanze del primo periodo vissuto a Roma furono un trampolino di lancio ideale.
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