Sorpresa a Montreal: Christian Dvorak retrocesso

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Martin St-Louis non ha esitato a inviare un messaggio feroce ai suoi veterani annunciando pubblicamente che Christian Dvorak e Josh Anderson sarebbero stati relegati in quarta linea all’inizio della stagione.

Una decisione che non solo ha sorpreso i giornalisti, ma che ha evidenziato chiaramente l’insoddisfazione del ct nei confronti di due giocatori che faticano a giustificare il proprio posto in rosa.

Mentre tutti gli osservatori si aspettavano di vedere Dvorak e Anderson con Alexandre Barré-Boulet sulla terza linea, St-Louis ha deciso di fare di Jake Evans, Brendan Gallagher ed Emil Heineman la sua terza linea ufficiale.

Ahi. Per Dvorak e Anderson questo è un vero schiaffo in faccia e l’umiliazione è reale.

Questo cambiamento strategico mostra fino a che punto St. Louis non è più pronto a concedere pass gratuiti ai suoi veterani.

Dvorak e Anderson, soprannominati le “mele marce nella stanza”, ora non hanno più spazio di manovra.

Relegandoli nel quarto trio, il St-Louis ha chiaramente inviato loro un ultimatum: il tempo delle scuse è finito.

Se non riusciranno ad alzare il livello del gioco, si ritroveranno presto in tribuna, perché le opzioni per sostituirli sono già pronte.

Oliver Kapanen sta solo aspettando l’opportunità di prendere il posto di Dvorak come quarto centro, e Michael Pezzetta è pronto ad assumere il ruolo di scagnozzo per colmare l’assenza di Anderson.

I segnali inviati da questa decisione sono chiari: il St-Louis non ha più tempo da perdere con giocatori che faticano a produrre.

Se Dvorak e Anderson pensavano di avere la sicurezza di una posizione garantita grazie al loro status di veterani, purtroppo si sbagliavano.

Con un contratto enorme e una produzione offensiva che non è mai stata all’altezza delle aspettative, Josh Anderson si trova particolarmente in una posizione scomoda.

Eccolo ora in quarta linea, giocando pochi minuti al fianco di Dvorak, un centro il cui impatto offensivo è stato quasi inesistente dal suo arrivo a Montreal.

Questa retrocessione li pone entrambi in una situazione di espulsione, con uno status sempre più fragile.

Inoltre, il contrasto è tanto più brutale in quanto il trio di Jake Evans è ormai considerato il terzo trio ufficiale della squadra.

Per St. Louis è un chiaro segnale che la consueta gerarchia è capovolta. Gallagher, nonostante gli infortuni e il fisico logoro, ha mostrato più cuore e impegno dei due “indesiderabili” della quarta linea.

Per quanto riguarda Emil Heineman, il suo tiro in Major League lo rende un giocatore dinamico che merita il suo posto, molto più avanti dei veterani in declino.

I fan e i media sono altrettanto sorpresi. Anche i giornalisti avevano più volte riferito che il trio Dvorak-Anderson avrebbe occupato il terzo posto in classifica.

Ma il sito ufficiale del canadese ha chiarito ogni confusione: è proprio il trio Evans ad ottenere questo posto privilegiato, relegando Dvorak e Anderson al rango di comparse.

Una vera lezione di umiltà impartita da Martin St-Louis, che dimostra di non esitare a scuotere le fondamenta della sua squadra per ottenere risultati.

Per Dvorak e Anderson il messaggio è impietoso: la quarta linea non è una zona di comfort. Questo è un avvertimento finale.

E con giocatori come Kapanen e Pezzetta in agguato, pronti a prendere il loro posto al minimo passo falso, la pressione è al massimo, senza schierare Joshua Roy, Owen Beck e Florian Xhekaj a Laval.

Le tribune non sono mai lontane, e il St. Louis ha già dimostrato di non aver paura di fare scelte difficili, anche se questo significa umiliare in pubblico i veterani.

Per Dvorak e Anderson la situazione è grave e il futuro appare sempre più cupo.

In questa lotta per rimanere rilevanti, dovranno mostrare qualcosa di più che sforzi simbolici. Devono tornare ad essere utili se vogliono evitare la disgrazia totale.

Per il momento Martin St-Louis ha dato loro un ruolo marginale, e la situazione è chiara: se “scioccheranno” di nuovo, il prossimo passo sarà il bridge, mentre i giovani giocatori affamati come Kapanen avranno il compito di portarli via. il loro posto sul ghiaccio.

Non c’è dubbio che Martin St-Louis abbia sentito le feroci critiche rivolte a Maxim Lapierre, che lo definiva un allenatore di “country club”.

Lapierre ha insinuato che l’allenatore fosse troppo “morbido” con i suoi giocatori, che gli mancasse fermezza e che non avesse l’autorità necessaria per imporre la disciplina.

In risposta, St-Louis ha deciso di colpire duro, umiliando pubblicamente Christian Dvorak e Josh Anderson relegandoli in quarta linea.

E non si è fermato qui. Voleva che il sito ufficiale del canadese rendesse questa decisione perfettamente chiara, in modo che nessuno potesse dubitare della sua autorità.

Scegliendo di mostrare sul sito del CH che il trio Evans, Gallagher e Heineman era effettivamente il terzo, St-Louis ha lanciato un messaggio ai suoi detrattori: non è un allenatore “morbido” e sa come far emergere le pecche ragazzo quando la situazione lo richiede.

La decisione di retrocedere Dvorak e Anderson, due veterani abituati a giocare minuti importanti, non è stata presa alla leggera.

È una scelta strategica, ma anche una risposta diretta alle critiche. Esponendo pubblicamente questi due giocatori, il St. Louis sta dimostrando che può essere spietato quando i suoi giocatori non sono all’altezza delle aspettative.

Per chi lo accusava di gestire un “country club” dove tutti se la prendono comoda, questa precisazione è brutale.

L’umiliazione è totale per Dvorak e Anderson. Mettendoli in quarta linea in modo così pubblico, St. Louis li ha esposti al ridicolo da parte dei media e dei fan.

È una decisione non sottile, un pugno sul tavolo per affermare la propria autorità.

Il messaggio è chiaro: nessuno è al sicuro, nemmeno i veterani con contratti imponenti. Formalizzando questa nuova gerarchia sul sito web di CH, St-Louis ha voluto garantire che tutti, compreso Lapierre, fossero testimoni della sua autorità.

Dvorak e Anderson hanno ricevuto un severo avvertimento. Se non alzano subito la testa, il passo successivo sarà l’esclusione definitiva dalla formazione.

Il dado è tratto e l’umiliazione di Dvorak e Anderson potrebbe essere solo l’inizio di una serie di decisioni radicali volte a risvegliare questa squadra.

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