VIDEO. “È stato difficile rinnovare la rosa…” Quando un gruppo di amici fondò uno dei più piccoli club di rugby di Francia

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l’essenziale
Dopo un anno di sonno, forzato ma alla fine ristoratore, uno dei più piccoli club di rugby di Francia torna a vivere questa stagione al livello più basso della palla ovale amatoriale nell’incantevole cornice dello Château de L’Isle-de-Noé.

C’era una volta, in una terra lontanissima, nel cuore della Guascogna, c’era un piccolo club di rugby deciso a lottare per sopravvivere. La storia del VVAL’XV ha tutte le caratteristiche di un racconto meraviglioso. Un parallelo che diventa evidente quando abbiamo il privilegio di suonare nel parco del castello di L’Isle-de-Noé. Imperdibile dal prato, l’edificio, completato a metà del XVIII secolo, non è un semplice elemento decorativo. Le sue mura racchiudono gli spogliatoi; si accede al prato dal portico principale… Dettagli unici nel Gers, rari in Francia, che aggiungono un tocco di magia al club.

Con due sconfitte in due partite, il ritorno alle competizioni non è facile per il VVAL’XV. Ma l’importante è altrove!
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Ma i VVAL’XV sono soprattutto eroi o salvatori – chiamateli come volete – che esemplificano perfettamente il detto “l’unione fa la forza”. Perché solo pochi mesi fa il club del Gers, considerato uno dei più piccoli di Francia per il suo budget, era sul punto di addormentarsi… forse senza svegliarsi.

Torniamo indietro, all’anno fiscale 2022-2023, per capire meglio. “La stagione è stata complicata fisicamente e moralmente, con molti infortuni, demotivazione e mancanza di impegno da parte dei giocatori”, ricorda Annette Bayle, assistente tesoriera del club. Privata di diversi elementi e con un gruppo dal morale basso, la società ha continuato a fare scarsi risultati e si è classificata in fondo alla classifica.

“La fine di un ciclo”

Si fischia la fine della stagione ma le brutte notizie continuano a piovere. “I giocatori che cominciavano a bere hanno smesso, spiega quello che è anche corrispondente di “La Dépêche”. Era la fine di un ciclo”. E inevitabilmente, con la mancanza di abbonati, è difficile reclutarli. All’alba della stagione 2023-2024 è stata presa la difficile decisione di non far ripartire la Nazionale maggiore. “La forza lavoro era troppo scarsa…”

Alla tradizionale presentazione della maglia.
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Ma finché c’è vita, c’è speranza. Il club alla fine uscirà dalla sua spirale negativa. Deve la sua salvezza alla squadra femminile di rugby a 5, una nuova disciplina che le ha dato “nuovo slancio”. Nel corso dei tornei, le quindici donne accolgono a braccia aperte il rinforzo dei ragazzi (la disciplina è mista, ndr). “Questa squadra è stata in definitiva la forza trainante del nostro rinnovamento”, afferma oggi con certezza Annette Bayle.

C’è ancora un po’ di vita nel “club del castello”, ma non ancora abbastanza per il gusto di “quattro ragazzi estremamente motivati”. Un “nuovo nucleo” che si propone di rimettere in piedi la squadra senior del VVAL’XV. «Hanno contattato i loro amici, hanno preso la gente e sono andati a cercare un allenatore», confida la donna che nei giorni delle partite assume anche il ruolo di cuoca o di fotografa.

“Divertiti”

Un “desiderio profondo” di rilancio di una squadra senior che sta arrivando anche alle orecchie della dirigenza del club. “Eravamo vigili, non volevamo impegnarci nuovamente senza che questi potenziali giocatori si mostrassero davvero”. Una cosa tira l’altra, dall’incontro alla discussione, la magia finalmente funzionerà. Il VVAL’XV conta oggi tra i 35 ei 40 licenziatari maschili. Un gruppo che ha ripreso gli allenamenti a inizio agosto, per poi tornare alle competizioni e ai Regional 3 a metà settembre.

Domenica scorsa il VVAL'XV ha perso in casa, senza merito, contro Gondrin.
Domenica scorsa il VVAL’XV ha perso in casa, senza merito, contro Gondrin.
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Con un gruppo eterogeneo, che comprende giocatori “che stanno scoprendo il rugby”, i risultati necessariamente non ci sono ancora. Le prime due uscite si conclusero con delle sconfitte. Ma in questa stagione tutto il club è unanime, l’importante è “divertirsi” sul rettangolo verde. I risultati prima o poi arriveranno, a patto che le mura del castello di Lislois continuino a vibrare al suono dell’incoraggiamento di “Jojo”.

Alla frase conclusiva archetipica di molte storie per bambini: “Vivevano felici e avevano molto successo”, solo un salto nel tempo permetterebbe di verificarlo, ma questo è tutto ciò che auguriamo a VVAL’XV, ai suoi giocatori e alla sua incrollabilità volontari.

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