Giochi Olimpici di Parigi 2024 – Surf: completato lo smantellamento della torre dei giudici di Teahupo’o

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È stato completato lo smantellamento della torre dei giudici per la gara di surf dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, a Teahupo’o, in Polinesia, ha annunciato venerdì all’AFP il direttore dell’istituto incaricato di supervisionare l’operazione, un anno dopo l’incidente ambientale. controversia legata alla sua costruzione. Anche il costo di questa torre in alluminio ha suscitato polemiche. Alla fine si è arrivati ​​a 4,6 milioni di euro, compreso il cablaggio sotto la sabbia della laguna e il montaggio e smontaggio stimato in 250.000 euro per ogni competizione.

“Questa torre potrà essere utilizzata anche in altri punti, in acqua, a terra o in montagna, ma saranno necessarie delle fondazioni”ha affermato James Cowan, direttore dell’IJSPF, l’Istituto della gioventù e dello sport della Polinesia francese. “I cavi sono stati posizionati in una scatola ermetica non visibile, sott’acqua, e lasciati sul posto”ha aggiunto. L’aumento dei costi di montaggio e smontaggio indebolisce però l’organizzazione del Tahiti Pro, tappa importante del circuito mondiale di surf, che non si può giudicare dalla spiaggia.

Una foto già iconica e un punteggio storico di 9,90: l’onda di Gabriel Medina

Costruito nonostante la forte protesta

“Giornata del WSL (Lega Mondiale del Surf, ndlr) non vorrò mai pagare quel prezzo.” per usarlo, ha stimato Moana David, un famoso surfista di Teahupo’o che aveva supervisionato l’assemblaggio della torre. Interrogato, il Ministero dello Sport locale non ha voluto reagire. Le associazioni locali di protezione dell’ambiente, dal canto loro, hanno deplorato, alla fine del 2023, la costruzione di questa torre in alluminio, più alta della precedente torre in legno.

La protesta ha raggiunto il culmine a dicembre, con la diffusione di un video sui social network: un attivista aveva filmato una chiatta edile che rompeva accidentalmente blocchi di corallo. Una petizione contro la nuova torre aveva ottenuto più di 250.000 firme e il sostegno di grandi nomi del surf. Il presidente della Polinesia Moetai Brotherson aveva addirittura preso in considerazione l’idea di spostare l’evento in un’altra ondata. Si è quindi impegnato a ridurre le dimensioni e il peso della torre e ad affidare il sito alla supervisione di surfisti locali.

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Quasi la perfezione nel tubo e Vaast ha visto l’oro in casa

L’edificio ha finalmente potuto essere eretto senza incidenti all’inizio del 2024 e utilizzato a maggio per una delle tappe del circuito mondiale, lo Shiseido Tahiti Pro, poi per le Olimpiadi. Il titolo olimpico ottenuto in agosto dal francese Kauli Vaast, originario di Tahiti, e la medaglia di bronzo conquistata dal connazionale Johanne Defay avevano finito di eclissare la rabbia dei polinesiani mobilitati contro la torre.

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