“La lotta al doping e al veleno del dubbio”

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Witold Banka, presidente dell’Agenzia mondiale antidoping, durante un simposio a Losanna, il 12 marzo 2024. TESSUTO COFFRINI/AFP

Seismo nel mondo dell’antidoping. L’Agenzia mondiale antidoping (WADA) è sospettata di aver insabbiato la positività ai test per la trimetazidina – una sostanza vietata che migliora la circolazione sanguigna – di ventitré nuotatori cinesi nel 2021. La metà ha potuto partecipare ai Giochi di Tokyo e lì ha vinto medaglie. La vicenda, rivelata il 20 aprile dal canale televisivo tedesco ARD e dal quotidiano americano Il New York Times, continua a produrre i suoi effetti devastanti. La WADA può essere giudicata inefficace o addirittura incompetente. Ma da lì a immaginare il poliziotto mondiale accusato di complicità con gli atleti incriminati…

A Montreal, sede dell’AMA, è giunto il momento della comunicazione della crisi. È in gioco la credibilità dell’organismo. Creata alla fine del 1999 in seguito allo scandalo Festina nel ciclismo, l’organizzazione indipendente ha il compito di sviluppare e garantire il rispetto delle norme antidoping in tutti gli sport e in tutti i paesi. E in particolare per controllare l’attività delle agenzie nazionali antidoping verso le quali la WADA è notoriamente intransigente.

L’AMA nega qualsiasi compiacenza nei confronti dell’agenzia Chinada. “L’integrità e la reputazione della WADA sono sotto attacco”risponde il suo presidente, Witold Banka, che parla di “false accuse”. Il polacco non si muove: la WADA ha agito “secondo la procedura” nel caso dei nuotatori cinesi. L’accusa è però di aver accettato senza batter ciglio l’ipotesi di contaminazione alimentare caldeggiata da Pechino, che quindi ha controllato… poi ha cercato di scagionare i suoi atleti.

L’argomento non convinceva https://twitter.com/usantidoping/status/1783574228018610194, il vento soffia da una settimana. Il capo dell’antidoping americano (USADA) chiede una revisione della WADA, di cui gli Stati Uniti sono il principale contribuente finanziario. Altrimenti l’USADA minaccia di secedere e di applicare, in nome della giurisdizione universale, i propri standard. Il che farebbe precipitare il collasso del modello attuale.

Mancanza di chiarezza

La lotta al doping non ne aveva bisogno. La fragile impalcatura costruita negli anni già non brillava nella sua chiarezza. Spesso è difficile sapere chi fa cosa tra i diversi attori coinvolti. Per i Giochi di Parigi 2024 sarà l’International Testing Agency (ITA), l’ultima nata (fine 2018), ad attuare il programma antidoping per le competizioni per conto del Comitato Olimpico Internazionale (CIO).

Leggi il sondaggio: Articolo riservato ai nostri abbonati Olimpiadi Parigi 2024: come la Francia si prepara alla lotta al doping

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L’Agenzia francese antidoping (AFLD), che ha reagito debolmente allo scandalo, fungerà solo da fornitore di servizi per l’ITA nelle infrastrutture che saranno messe a disposizione dal Comitato organizzatore dei Giochi Olimpici di Parigi 2024. Seguite? E per quanto riguarda le Paralimpiadi, sarà il Comitato Paralimpico Internazionale che, con grande sgomento di alcuni operatori sopra citati, manterrà il controllo. Anche in questo caso è difficile vedere chiaramente.

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