“L’obiettivo è giocare 60 minuti allo stesso livello” – HC Losanna

-

Nel club di Losanna per quattro stagioni, Tim Bozon sta vivendo la sua migliore stagione dal punto di vista statistico. Prezioso nella terza linea offensiva del Losanna, l’attaccante francese con licenza svizzera ci ha parlato della finale della National League.

Momento cruciale della stagione

I nostri Lions hanno già vissuto 15 incontri dall’inizio dei playoff. Dopo otto mesi di intensa competizione, gli organismi del Losanna cominciano a sentire le prime tracce di stanchezza. Seguiti rigorosamente dallo staff medico, i vodesi fanno del loro meglio per preservare la propria salute fisica e mentale in un momento della stagione in cui la lucidità diventa fondamentale.

Tim Bozon: “Fisicamente diventa sempre più complicato, ma dobbiamo riuscire a ignorarlo mentalmente e sfruttare ogni momento di pausa per rigenerarci adeguatamente. Sapere che rimane al massimo una settimana di hockey ci aiuta ad attingere alle nostre riserve. Personalmente ho bisogno di non uscire troppo di casa per riposare in modo ottimale. Faccio tutto il possibile per non stancarmi tra due incontri. Voglio accumulare più energia possibile per la prossima partita.

Ci prendiamo anche il tempo per analizzare cosa può essere migliorato nel nostro gioco e per analizzare i potenziali punti deboli dell’avversario. Da parte mia mi concentrerò di più sul loro portiere. Stiamo iniziando a conoscerlo, stiamo vedendo quando prende gol e stiamo cercando di adattarci”.

Un gioco fisico da padroneggiare

Associata a Ken Jäger e Michael Raffl, la linea offensiva del numero 94 ha lasciato grandi impressioni durante le ultime partite allo stadio Vaudoise. Fisicamente dominante all’inizio della finale, Tim Bozon e i suoi colleghi hanno costretto la squadra zurighese ad aumentare l’intensità del contatto tra i tabelloni.

Tim Bozon: “Raffl è un giocatore di grande esperienza che non ha paura di essere molto fisico nei suoi impatti, ma non credo che la sua presenza mi spinga a giocare più forte. Sono sempre stato un giocatore piuttosto fisico, quindi è uno stile di gioco che conosco bene. Ovviamente, vederlo mettere a segno grandi successi ti fa venire voglia di fare lo stesso, ma può essere una trappola. Fare troppo non ci farebbe bene, perché soprattutto dobbiamo essere disciplinati, soprattutto contro lo Zurigo. Dobbiamo aspettare il momento opportuno, non esagerare per evitare un rigore che potrebbe portarci fuori dalla partita. A volte mi trattengo perché sento che sarà troppo”.

Il resto della serie

Al livello previsto per queste finali del 2024, i nostri Lions dovranno offrire un gioco quasi perfetto per competere con gli ZSC Lions con il pilota automatico fino ad allora. Per l’esterno del Losanna l’obiettivo è chiaro nei prossimi incontri: giocare allo stesso livello per 60 minuti.

Tim Bozon: “ Abbiamo visto nelle ultime partite che quando ci mancava la concentrazione per qualche minuto, rimanevamo intrappolati e ne pagavamo il prezzo. Sappiamo che se giochiamo più minuti al 100% possiamo avere la meglio. La costanza del nostro livello di gioco sarà il fattore chiave più importante.

Ci rendiamo anche conto dell’eccitazione che c’è stata dalle semifinali, sia sulla pista di pattinaggio, sulla piazza pre-partita o anche per strada. Si sente la motivazione e l’entusiasmo che c’è fin dal riscaldamento, è molto emozionante poter esibirsi in un clima così. Dobbiamo quindi continuare ad avere buoni risultati sulla nostra pista”.

-

PREV Gavin McKenna a Montreal grazie a Martin St-Louis
NEXT Lo Stade Lausanne Ouchy è praticamente spacciato – rts.ch