Ousmane Dembélé ha climatizzato il Montjuïc per il suo ritorno al Barcellona

Ousmane Dembélé ha climatizzato il Montjuïc per il suo ritorno al Barcellona
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Montjuïc ha promesso l’inferno a Ousmane Dembélé ed è successo il contrario. Dopo aver giocato per l’FC Barcelona dal 2017 al 2023, il nazionale francese è tornato in Catalogna martedì sera per un ritorno decisivo ai quarti di finale. Ormai nei colori parigini, il numero 10 dei Rouge et Bleu, titolare al fianco di Kylian Mbappé e Bradley Barcola, era infatti atteso al giro di boa per condurre la sua squadra verso un’impresa storica. E per una buona ragione. Dopo la sconfitta (2-3) al Parco dei Principi, i campioni di Francia in carica non sono stati favoriti dai pronostici poiché nessun club francese è riuscito a qualificarsi alla fase a eliminazione diretta dopo aver perso l’andata.

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La Catalogna ha reso la sua vita un inferno…

Sì, ma ora, prima di affrontare una montagna del genere, il fuoco fatuo parigino, che non ha esitato a festeggiare il gol dell’andata, ha già dovuto fare i conti con l’ira catalana. Ancora frustrato per la sua partenza per la capitale francese, il pubblico di Barcellona si è affrettato a ricordarglielo. Copiosamente insultato appena sceso dall’autobus lunedì pomeriggio, il nazionale francese (43 presenze, 5 gol) era ancora oggetto dell’odio catalano poche ore prima del calcio d’inizio. Intorno allo stadio di Montjuïc erano facilmente identificabili striscioni affilati: “Dembélé, non ti abbiamo dimenticato, Giuda”, potremmo leggere su uno di essi. E non è tutto.

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Altri tifosi si sono sbizzarriti ad attaccare foto di Dembélé su maialini di plastica, mentre alcuni si sono mostrati orgogliosi con scatole di banane, promettendo di lanciarle contro l’ex giocatore del Barcellona. Sono stati stampati anche biglietti falsi con la sua immagine per denunciare la sua presunta avidità. Comportamenti riprovevoli e un contesto sulfureo ancora visibile a pochi minuti dal fischio d’inizio. Fischiato e insultato durante il riscaldamento, il nativo di Vernon veniva successivamente fischiato ad ogni presa di palla. Un clima deleterio che potrebbe spiegare anche l’inizio di gara pasticciato, per non dire fallito, dell’ex Rennais.

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In risposta, un trofeo da migliore in campo

Impreciso e poco ispirato nelle sue indicazioni, il parigino fatica a far bene contro una difesa catalana perfettamente allineata. Bloccato più volte da Joao Cancelo, il parigino approfitterà comunque di uno scherzo del destino per sublimarsi. Con le spalle al muro dopo il gol di Raphinha (12esimo), il PSG approfitta del cartellino rosso ricevuto da Ronald Araujo per invertire completamente il corso dell’incontro. In questo contesto di superiorità numerica, Dembélé ha permesso alla sua squadra di pareggiare (1-1, 40°) prima di mostrarsi, ancora una volta, decisivo ottenendo un rigore finalmente trasformato da Kylian Mbappé (3-1, 61°). Tutti sorrisi e nonostante un’ondata di insulti finale quando se ne andò – sostituito da Randal Kolo Muani (88esimo) – il migliore in campo designato dalla UEFA ma anche dalla nostra redazione ha poi ripensato a questa serata davvero speciale.

“L’accoglienza del pubblico? L’ho vissuto molto bene perché l’ho già vissuto nel 2021 di essere fischiato qui a Barcellona. Non influisce sul mio gioco. I fischi non cambiano nulla. Sono rimasto concentrato. Ho dato tutto e sono contento della prestazione di oggi”.ha assicurato l’interessato al microfono di Canal + prima di guardare al resto degli eventi. “Tutti ci credevano anche se all’andata perdemmo 3-2. Non ci siamo arresi. Siamo qualificati. Ho visto che si era qualificato il Dortmund, un’altra squadra per cui ho giocato. Incrociamo le dita e arriviamo a Wembley. Domenica penseremo prima al Lione e poi ci concentreremo sul resto”. Resta ora da vedere se il numero 10 parigino dovrà affrontare anche il clima forse ostile del Signal Iduna Park…

Pub. IL 17/04/2024 07:10
Aggiornamento 17/04/2024 07:42

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