Champions League: Mbappé e Dembélé affondano il Barça | TV5MONDE

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Kylian Mbappé e Ousmane Dembélé, uno come rifinitore opportunista e l’altro come detonatore, sono stati ancora una volta decisivi nel consentire al PSG di sconfiggere l’FC Barcelona martedì sera nel ritorno dei quarti di finale di Champions League.

Dopo aver saltato l’andata anche se aveva avvertito che “non si sarebbe nascosto”, Mbappé non si è fatto vedere molto al ritorno. Ma come negli ottavi contro la Real Sociedad, la stella della squadra francese ha segnato una doppietta (61esimo, 89esimo) mandando la sua squadra in semifinale, con il settimo e l’ottavo gol stagionale in C1, dopo aver avuto ancora una volta lottato per sfuggire alle grinfie dei difensori del Barcellona.

Posizionato al centro e non sulla fascia sinistra, dove la settimana scorsa al Parco dei Principi aveva faticato a superare il compagno di squadra Jules Koundé, questa volta Mbappé si è scontrato con Pau Cubarsi e Ronald Araujo.

Il suo lavoro è comunque prezioso e apre spazi a Dembélé e Barcola, che provocano l’espulsione di Araujo, svolta decisiva della partita mentre il Barça conduceva 1-0 dopo il gol di apertura di Raphinha (12esimo), doppio marcatore dell’andata.

Dembélé ribalta tutto, Mbappé conclude l’opera

E come martedì scorso al Parco dei Principi, non è stato Mbappé ma Dembélé a suonare la rivolta per il suo ritorno al Barcellona, ​​dove è stato accolto… con insulti.

Fischiato ad ogni pallone, l’ex blaugrana (2017-2023) è stato inizialmente disordinato, come spesso accade, guadagnandosi talvolta dure critiche da parte della stampa come avvenne durante i suoi anni al Barcellona.

Ha poi provato a creare uno squilibrio con le sue abilità nel dribbling e nei passaggi sulla fascia destra dell’attacco parigino, prima di rilanciare completamente la sua squadra in gara.

Ben piazzato sul secondo palo su bel cross di Bradley Barcola, il numero 10 del PSG, ingaggiato l’estate scorsa per circa cinquanta milioni di euro dal club catalano, non ha tremato chiudendo forte con il destro sotto la traversa del suo ex capitano Ter Stegen (41esimo, 1-1).

Questo gol è stato solo il suo terzo con i colori parigini, il secondo contro la sua ex squadra dopo quello dell’andata. Ma a differenza della partita del Parc, dove ha provocato la rabbia dei suoi ex tifosi che avevano festeggiato a braccia incrociate, questa volta ha contenuto un po’ la sua gioia.

Il nazionale francese, ancora abile con entrambi i piedi, è arrivato addirittura vicino al raddoppio poco prima dell’intervallo, con il suo tiro al volo di destro che ha sfiorato il palo mentre l’intero stadio tratteneva il fiato (45esimo + 2).

Nel suo stile caratteristico, l’ex Rennais ha spinto Joao Cancelo all’errore per offrire il rigore break a Mbappé (61esimo, 3-1), sereno davanti a Ter Stegen.

Un modo per Dembélé, considerato “ingrato” dalla stampa catalana per aver voluto lasciare un club che lo ha sostenuto anche nei momenti difficili, per ricordare ai suoi ex tifosi che resta uno dei giocatori più difficili da segnare nell’uno contro uno.

“È uno dei giocatori più costanti e coerenti. Può superare, fare assist, aiutarci in difesa, creare spazi. È uno dei migliori acquisti della stagione e un giocatore vitale per noi”, ripete Luis Enrique e ancora una volta, riferendosi anche a “uno spettacolo permanente”.

Dembélé, uscito sotto i fischi all’88’, l’ex esterno del Dortmund, che incontrerà di nuovo in semifinale, ha accolto con un grande sorriso il trofeo del migliore in campo.

“Non cambierò il mio gioco per i fischi, sono rimasto concentrato, ho segnato, ho preso un rigore, sono contento della mia prestazione”, ha commentato davanti alla telecamera di Canal+.

Kylian Mbappé è rimasto in campo fino al fischio finale per sfruttare gli spazi lasciati dai catalani, che si erano imbarcati. Lo ha fatto con compostezza, dopo una doppia parata di Ter Stegen su uno strepitoso contropiede (89esimo, 4-1) per segnare una doppietta e chiudere la partita.

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