Le maestro argentin, Javier Pastore (35 anni)si prepara a concludere la sua carriera. Quello che si è rivelato uno dei primi grandi acquisti dell'era QSI al Paris Saint-Germain RMC Sport che annuncerà ufficialmente il suo ritiro prima di giugno. Una decisione attentamente ponderata, motivata dal dolore persistente che ha segnato la fine della sua carriera.
“Non tornerò al calcio, prima di giugno annuncerò la fine della mia carriera. Ho avuto un intervento chirurgico all'anca a febbraio, sono passati sei mesi, ho avuto una protesi completa dell'anca perché non potevo più sopportare il Dolore,” disse Pastore. Un intervento necessario, dopo anni trascorsi a destreggiarsi tra prestazione e sofferenza fisica. “Onestamente ho passato tre anni e mezzo della mia carriera con molto dolore ed è stato doloroso negli allenamenti e nelle partite” ha aggiunto. Oggi, anche se gode di una vita senza dolori, Il Magro sembra voltare definitivamente pagina in campo: “Ora sto molto bene, non ho più dolori, niente, ho iniziato a fare poco allenamento ma non credo che tornerò a giocare a calcio”.
Il PSG di Pastore: una nuova era
Arrivato nel 2011 dal Palermo, Javier Pastore incarna una delle prime grandi mosse del PSG durante l'era QSI. Acquistato per 42 milioni di euro, un record per l'epoca, è il simbolo di un club parigino che punta al massimo attirando talenti internazionali. Pastore è eleganza pura, uno stile di gioco fluido e istintivo che ha subito conquistato i tifosi parigini. Il suo magico piede destro, i suoi assist e i suoi dribbling volteggianti lo hanno reso l'idolo di una generazione di tifosi del PSG.
Con Pastore il Parigi torna ai vertici del calcio francese. Accanto a star come Zlatan Ibrahimović, Thiago Silva e poi Edinson Cavani, Il Magro aiuta il PSG a dominare la Ligue 1 e a farsi un nome in Europa. In totale ha vinto cinque titoli di campionato francese, ma anche diverse coppe nazionali. Le sue prestazioni contro il Chelsea in Champions League o la sua memorabile doppietta contro il Nantes nel 2015 sono ancora impresse nella memoria dei tifosi.
✨ El Flaco, il Mago del Parco dei Principi
Con la sua disinvoltura tecnica, la sua visione di gioco e il suo estro, Pastore ha regalato momenti magici ai parigini. Non era raro vedere Javier rimettere in piedi il pubblico del Parco dei Principi con un semplice gesto tecnico, un passaggio perfetto o un dribbling audace. La sua semplicità fuori dal campo contrastava con la sua abilità in campo, dove sembrava giocare sempre un passo avanti, anticipando le mosse dei suoi compagni di squadra.
Nonostante gli infortuni che hanno finito per offuscare le sue ultime stagioni a Parigi, Pastore ha sempre avuto un rapporto unico con il pubblico. Anche durante i periodi di assenza, i tifosi non hanno mai smesso di proclamare il loro amore per l'argentino, simbolo di una certa grazia e di un calcio di puro piacere.
Un addio emozionante
Javier Pastore si prepara a voltare pagina, con il ricordo di tre anni e mezzo dolorosi, ma anche di una carriera immensa che rimarrà segnata dall'amore per il gioco e per la maglia. La sua partenza dal PSG nel 2018, dopo sette anni emozionanti, è stata difficile per lui e per i tifosi. “Pastore è eterno” è echeggiato tra i corridoi del Parco durante la sua ultima partita con la maglia parigina.
Mentre Il Magro si prepara a dire addio al mondo del calcio, gli amanti del PSG e del bel gioco ricorderanno questa eleganza unica e questi momenti di grazia che esso ha offerto.
Grazie, Javier, per aver illuminato il Parco dei Principi.
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