“Una specie in via di estinzione” firmato al PSG

“Una specie in via di estinzione” firmato al PSG
“Una specie in via di estinzione” firmato al PSG
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Questo venerdì il PSG di Nasser Al-Khelaïfi ha ufficializzato la firma di Khvicha Kvaratskhelia. Il club della capitale ha speso circa 70 milioni di euro, bonus compresi, per far cadere la dirigenza del Napoli. Secondo Romain Lafont, giornalista de L’Equipe, il nuovo numero 7 del PSG è una specie in via di estinzione.

Per rafforzare il suo attacco, il PSG si è avvalso dei servizi di Khvicha Kvaratskhelia. Il club della capitale, infatti, ha ufficializzato venerdì l’acquisto del nuovo numero 7, avendo avanzato un’offerta di circa 70 milioni di euro (bonus esclusi) per convincere le alte sfere del Napoli. Secondo Romain Lafontgiornalista di La squadraIL PSG ha ottenuto un colpo di genio reclutando Khvicha Kvaratskhelia.

“Quello che ti fa rizzare i capelli ad ogni azione”

«Ha un nome impronunciabile, viene da un Paese che solo il 7% dei francesi riesce a localizzare su una mappa (Opta Giorgi) e non ha proprio la faccia da playboy. Dobbiamo però confessare che erano anni che non eravamo così entusiasti di un trasferimento. Arrivato dal Napoli, Khvitcha Kvaratskhelia farà presto il suo esordio nella Talent League, e questa è una buona notizia per gli appassionati di calcio, che siano tifosi del PSG o meno. (…) Abbiamo avuto la possibilità di vedere l’animale da vicino durante l’estate. Ed è una specie in via di estinzione, quella che ti fa rizzare i capelli ad ogni azione. A prima vista il contesto non faceva sognare, in una Gelsenkirchen Arena resa soffocante dai 35 gradi e dal 2.700% di umidità. Alla mia sinistra, una Seleçao già prima nel suo girone e che schiera una squadra di serie B. Alla mia destra, una Georgia già felice di essere lì e che non ci credeva del tutto, con il suo allenatore Willy Sagnol piuttosto sorpreso di incrociare i giornalisti francesi »detto Romain Lafontprima di aggiungere uno strato.

“Prima meta dell’artista, poi un’opera d’arte”

“Ci siamo quindi avvicinati all’incontro con un interesse relativo, oltre a poter dire a una nipote tifosa di Georges Mikautadze che avevamo visto il suo giocatore preferito dal vivo. E poi è avvenuta la magia. Un primo gol d’artista dopo due minuti, poi un’opera d’arte. Corse che si susseguono a ritmo folle, la sensazione, ogni volta che tocca la palla, che il campo delle possibilità si apra all’infinito, e la folla che, sempre più forte, ruggisce. È stato bello, è stato grandioso (2-0), è stato anche storico, perché ha permesso al suo Paese di disputare gli ottavi di finale degli Europei. E poi “Kvara” si è ripetuto quattro giorni dopo a Colonia contro la squadra che comprendeva il miglior giocatore del mondo (Rodri) e il futuro miglior giocatore del mondo (Yamal). Ha quasi completato il suo capolavoro con un tiro dal cerchio centrale fallito a pochi centimetri dalla porta.la conclusione Romain Lafont.

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