Solo poche settimane fa, quando si parlava della corsa alla Liga e anche di quella alla Champions League, un nome continuava a emergere come grande favorito: l'FC Barcelona. C'è da dire che i blaugrana hanno impressionato particolarmente fino a novembre, quando le cose hanno cominciato a complicarsi. Il bel gioco e le prestigiose vittorie contro il Bayern o il Real Madrid hanno lasciato il posto a dubbi, brutti risultati e volti abbattuti. Una sola vittoria nelle ultime sette giornate della Liga, con un bilancio di cinque punti su ventuno possibili, e l'impotenza di vedere Atlético Madrid e Real Madrid avanzare in classifica…
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Sono già state fatte osservazioni sui vari problemi che spiegano questa serie nera: scarso pressing e poca intensità, mancanza di efficienza, dipendenza dalle gesta di Lamine Yamal, mancanza di soluzioni a bordo campo, tra gli altri. Ovviamente, quando si cercano i colpevoli di questa dinamica negativa, il primo additato è spesso l'allenatore. Curiosamente, Hansi Flick è piuttosto risparmiato dai media catalani, che ovviamente evidenziano problemi, soprattutto nella lettura delle partite e nel coaching durante le partite, ma non sono particolarmente veementi. Molto meno di quanto fatto in passato con altri allenatori durante gli scarsi risultati dei blaugrana.
Un problema di efficienza
Ma è evidente la responsabilità del tedesco, che non riesce a trovare soluzioni per risollevare la sua squadra. Anche se va notato che non è aiutato da alcuni suoi giocatori, come Robert Lewandowski. Contro Leganés e Atlético, ad esempio, il Barcellona non ha giocato brutte partite ed è stato dominante nel gioco, creando molte occasioni. È stato a causa della mancanza di efficienza che il Barça non ha ottenuto il risultato sperato, e il polacco ha sprecato molte occasioni, avendo segnato solo una volta nelle ultime sei partite.
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Al di là del Polo, è difficile trovare vere responsabilità tra i giocatori. Ed è abbastanza paradossale per una squadra che ottiene risultati così scarsi. Alcuni come Dani Olmo a volte hanno prestazioni inferiori, mentre altri occasionalmente possono perdere terreno, come Marc Casado contro l'Atlético. Ma a parte Lewandowski, e il capo turco dei media catalani Frenkie de Jong quando viene utilizzato, non c'è giocatore lontano dal livello che dovrebbe essere il suo e che possa essere individuato. Alcuni, come Pedri o Íñigo Martínez, sono addirittura nel fiore degli anni. Questo Barça non è quindi necessariamente una squadra con la testa sott'acqua e giocatori in cattive condizioni, ma piuttosto una formazione danneggiata da alcuni errori occasionali e da combinazioni di circostanze sfavorevoli che le impediscono di ottenere i risultati attesi…
Pub. IL 23/12/2024 13:30
– AGGIORNAMENTO 23/12/2024 15:41