Sabato l'AS Saint-Étienne ha giocato una partita decisiva contro il Montpellier. Prima del calcio d'inizio, gli ospiti occupavano l'ultimo posto, tre punti dietro Stéphanois. L'obiettivo dell'ASSE era chiaro: vincere per portarsi sei punti di vantaggio. Grazie ad una vittoria per 1-0, i Verdi hanno portato a termine un'ottima operazione. Nella sua rubrica su Le Progrès, Patrick Guillou ritorna su questo incontro.
Abdelhamid il leader?
Per Patrick Guillou questa vittoria è il risultato di una salita collettiva orchestrata da Olivier Dall'Oglio, qui soprannominato “il cacciatore alpino dell'ODO”. “Solo di fronte al vento, primo della fila, tira su tutti”. E in questo contesto, il capitano Yunis Abdelhamid si è affermato sabato come un vero leader. Descritto come “solido contro il Montpellier, l'ex Remois ha rassicurato i cani. Ora dovrebbe essere il lupo bianco. », per la gioia dei tifosi del Saint-Etienne.
Uno stile di gioco pragmatico ma efficace
I Verdi, apparentemente molto sulla difensiva, sono riusciti a dimostrare realismo in una riunione tesa. “Gli espedienti utilizzati sono sempre gli stessi: protesta, resistenza collettiva, solidarietà indivisa…”. Una strategia che ha permesso all'ASSE di contrastare i cittadini di Montpellier ritenuti “pallidi” e di ottenere una vittoria decisiva.
Nonostante questa vittoria, Patrick Guillou avverte ASSE: “Con questa identità di gioco, lo spazio di manovra è ridotto”. I Verdi dovranno restare vigili per evitare di finire in difficoltà nel tempo. Le partite contro Rennes e Marsiglia saranno molto importanti.
Una vittoria che fuga davvero i dubbi da parte dell'ASSE?
Questo incontro si inserisce in una dinamica positiva per i Verdi, che cercano di stabilizzarsi nel ventre molle del campionato. La vittoria ci permette di “partire con il piede giusto e fugare qualche dubbio. Certamente risveglierà alcune risorse aggiuntive. sottolineando l’importanza di mantenere una visione a lungo termine”.
Per Patrick Guillou la strada resta tortuosa: “Insieme dovranno evitare valanghe, crepacci e altri lastroni di vento”. Una metafora della montagna che illustra le sfide che l'ASSE dovrà affrontare in Ligue 1.
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