Dall'euforia per il successo di Santiago-Bernabeu contro il Real Madrid in Champions League alla delusione intensa per l'ennesima partita fallita in Serie A contro il Cagliari (3-3). Con una difesa a filtro sempre più preoccupante. Il Milan si avvicina a questa sosta per le Nazionali con tanti rimpianti, riflessioni su decisioni da prendere con urgenza per provare a ribaltare l'andamento irregolare del campionato. Al termine della gara giocata all'Unipol Domus in Sardegna, il tecnico portoghese Paulo Fonseca ha sottolineato le pessime fasi difensive della sua squadra. Dopo le complicate prime partite di settembre e ottobre, l'ex allenatore del LOSC si è concesso una tregua grazie alla vittoria del Milan nel derby contro l'Inter (2-1) del 22 settembre. Ma Zlatan Ibrahimović ha già lanciato l'allarme: “Lavoriamo come prima, questo non cambia. Fonseca deve essere se stesso, loro (i giocatori) devono risolvere alcune cose internamente, sono professionisti. Alcune situazioni sono dinamiche, non sono prevedibili. Quando ciò accade, devi vedere come reagisci. L’importante è essere professionali sul campo”. Da allora l'acqua è passata sotto i ponti dei Navigli con tanti alti e bassi ed i rossoneri fanno ancora un po' fatica a ritrovare i loro bei colori con questo triste 7° posto.
Il resto dopo questo annuncio
Dopo essere stato discreto durante la prima grande crisi di inizio stagione, Zlatan Ibrahimović, senior advisor del fondo RedBird del Milan, si fa sempre più esplicito in pubblico: “Credo nel progetto. Credo in ciò che Milano rappresenta e penso di condividere la stessa visione delle persone che ci lavorano e della proprietà, perché vogliono fare cose straordinarie. Vogliono fare la storia. Quando si tratta di vincere, è allora che mi sento vivo, perché voglio vincere: farò di tutto per vincere e non mi arrenderò fino ad allora. Sto migliorando in prospettiva. Non posso influenzare o contribuire sul campo, lavoro dall’esterno e ho molto da imparare. Mi avvicino a questa nuova situazione con umiltà, passo dopo passo, e mi sento legato al Milan. in modo speciale anche dopo la mia carriera e voglio fare grandi cose con il Milan», ha insistito ancora di recente in un'intervista alla rivista Lega dei Campioni prima della sfida vinta dai rossoneri contro il Real Madrid il 5 novembre (3-1).
Un calendario decisivo in arrivo
Presente alla cerimonia ufficiale di presentazione del Kings League Italia a Torino, Zlatan Ibrahimović è tornato sulla recente crisi della sua squadra. Se i rossoneri hanno intascato successi preziosi, faticano ancora a trovare consistenza in Serie A: “Milano è un costante work in progress. Lavoriamo per garantire equilibrio e stabilità. Possiamo fare meglio, ma stiamo crescendo ed è quello che vogliamo continuare a fare. Cosa deve essere migliorato? Bilancia. Ci sono stati risultati in diverse partite che non sarebbero dovuti accadere. È un equilibrio sia mentale che di gioco che stiamo sviluppando dato che questo è cambiato. Potrebbe succedere qualcosa nella finestra di mercato? Tutti sanno tutto, tutti hanno consigli e tutti sono esperti. Il mercato si lavora quotidianamente, abbiamo un sistema di scouting con cui vediamo cosa può essere necessario sia per la prima squadra che per Milano Futuro. Al momento non pensiamo a gennaio, vediamo cosa succede in questi ultimi due mesi“, ha detto. Il calendario dei prossimi impegni è piuttosto serrato con la trasferta contro la Juventus, la trasferta in Slovacchia per sfidare lo Slovan Bratislava, l'ingresso in Coppa contro il Sassuolo e altre partite cruciali del campionato tra cui quella contro l'Atalanta.
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Questo nuovo comunicato stampa è stato soprattutto l'occasione per rispiegare il suo rapporto con i giocatori e il suo ruolo nella quotidianità. Anche se lascia ovviamente la gestione a Paulo Fonseca, continua ad essere presente: “Parliamo molto con loro. Personalmente parlo molto con loro, ho contatti quotidiani. Fa parte del mio ruolo essere loro vicino, aiutarli, consigliarli. Ci sono dinamiche diverse in situazioni diverse e questo fa parte del mio percorso. L’ambizione è fare la storia. Fare la storia significa vincere trofei e il Milan storicamente ne ha vinti tanti, quindi è qualcosa che continua. Ovviamente puntiamo a questo, ma è un lavoro in corso. Molte cose devono andare bene e devi fidarti del processo perché lavori in modo diverso e in condizioni diverse“, ha concluso. Per il 125esimo anniversario del club, la leggenda svedese pensa in grande e farà di tutto affinché questo esercizio, andato male, sia definitivamente storico per gli abitanti di San Siro. Nelle prossime settimane potrebbero prendere grandi decisioni.
Pub. IL 19/11/2024 21:01
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