Dall'euforia per il successo di Santiago-Bernabeu contro il Real Madrid in Champions League alla delusione intensa per l'ennesima partita fallita in Serie A contro il Cagliari (3-3). Con una difesa a filtro sempre più preoccupante. Il Milan si avvicina a questa sosta per le Nazionali con tanti rimpianti, riflessioni su decisioni da prendere urgentemente per provare a ribaltare il modulo irregolare in campionato, come già accaduto a Firenze dopo la sconfitta contro la Fiorentina dello scorso ottobre. Al termine della gara giocata all'Unipol Domus in Sardegna, il tecnico portoghese Paulo Fonseca ha sottolineato le pessime fasi difensive della sua squadra. Secondo l'ex tecnico del LOSC e dello Sporting i problemi sono in gran parte dovuti ai troppi errori individuali e in prima linea si ritrova Theo Hernández, principale colpevole di due dei tre gol segnati dal Cagliari: “Theo può fare meglio in difesa, tutti possono fare di più. Stiamo lavorando per sistemare cose importanti. Penso che tutta la linea difensiva possa fare di più in termini di aggressività, duelli aerei. Il problema del Milan oggi era difensivo. Tutti possono fare di più. Devo dire che senza aggressività in questo momento non possiamo vincere quando una squadra fa solo cross, perdiamo nei duelli aerei».
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In questa stagione il terzino francese sta viaggiando su correnti alternate, dando l'impressione di non sempre approcciare le diverse partite con la giusta mentalità. La stampa italiana non è stata gentile con lui e ha spesso sottolineato una totale mancanza di impegno e uno stile di leadership che non gli si addice in rossonero. Là Gazzetta dello Sport scrisse addirittura nelle prime righe del suo principale articolo del giorno: “C'è un giocatore, sulla fascia sinistra del Milan, che avrebbe le qualità per essere uno dei migliori al mondo ma che ormai troppo spesso viene frenato dal suo atteggiamento: non è Rafa Leão ma l'altro inquilino da corridoio. , Théo Hernández“. La stagione di Hernandez è stata finora deludente, subendo molti gol dagli avversari. Le difficoltà tecniche e relazionali con Fonseca sono state evidenti fin dal primo giorno. Gravi tensioni si sono verificate internamente con l'allenatore portoghese. Ricordiamo in particolare questa scena in cui, durante una pausa ristoro, Théo Hernandez e Rafa Leão sono rimasti lontani dal discorso di Fonseca. Nei momenti di crisi del Milan a inizio stagione, Hernandez è stato troppo assente. Espulso contro la Fiorentina, ricevette addirittura due giornate di squalifica. Comportamento sconveniente per un capitano.
Cadrà una punizione seria!
Paulo Fonseca aveva però premiato Théo Hernandez con la fascia di capitano, ma lui non ne ha approfittato: il nazionale dei Blues non è più apparso come leader, si è lasciato trascinare anche da certi altri. Aveva questo atteggiamento per cui Leão era stato a lungo criticato: distratto in difesa, troppo gentile nei contrasti, troppo poco aggressivo. Difetti che il tecnico ha corretto nell'atteggiamento di Rafael Leão mettendolo in panchina per tre partite consecutive in Serie A. Gestione rischiosa ma che ha regalato ai rossoneri un attaccante deciso e attivo in difesa. Lo stesso trattamento sarà riservato a Théo Hernandez? È difficile dirlo oggi, ma questa possibilità è più che mai sul tavolo secondo le informazioni dell' Gazzetta dello Sport. Mentre la sosta per le Nazionali segna due settimane di pausa prima della ripresa del campionato, contro la Juventus il Milan tornerà a scuola. Mettere Théo Hernandez da parte nell'undici titolare farebbe discutere almeno quanto la panchina riservata a Rafael Leão contro il Napoli. Una forma scadente che può preoccupare anche la squadra francese dove si instaura un profondo disagio.
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Théo Hernandez ha lanciato un messaggio chiaro alla dirigenza rossonera: vuole restare a lungo al Milan. Per riuscirci sono necessarie due condizioni: il rinnovo del suo contratto in scadenza nel 2026 con un sostanziale aumento dell'ingaggio – attualmente 4 milioni più bonus. Al di là delle incomprensioni degli ultimi mesi, con il ritardo nella trattativa e qualche falsa manovra, il nazionale francese dovrà dimostrare di meritare lo status di giocatore di assoluto livello. Ma soprattutto l'ex giocatore dell'Atlético Madrid dovrà dimostrare in campo di credere nel progetto rossonero. Arrivato al Milan 5 anni fa, il marsigliese aveva lacune difensive colmate nel corso delle stagioni e per questo gli errori commessi contro il Cagliari sono stati soprattutto mentali e non tecnici. Grossi errori che possono portare a grandi riflessioni da parte dei dirigenti milanesi riguardo alla rinegoziazione per il prolungamento che inizierà tra poche settimane.
Pub. IL 11/11/2024 18:00
– AGGIORNAMENTO 11/12/2024 00:03
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