Dopo le polemiche per il tifo schierato mercoledì, prima della sfida di Champions League contro l'Atlético Madrid, il Paris Saint-Germain è stato ripreso dal governo. Costretto a reagire, il club della capitale ha intrapreso un'azione forte contro il Collectif Ultras Paris.
Il Paris Saint-Germain non poteva restare a guardare. Di fronte alla polemica del tifo “Palestina libera” schierato mercoledì prima della partita di Champions League contro l'Atlético Madrid, il campione francese in carica ha dovuto assumersene le conseguenze davanti al governo. Il segretario di Stato incaricato della lotta contro la discriminazione, Othman Nasrou, ha convocato questo venerdì il direttore generale del club dell'Ile-de-France Victoriano Melero.
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Il leader ha dovuto assumersi la responsabilità dell'iniziativa dei tifosi, così come dei cori omofobi ascoltati di recente. Basti dire che il Viminale attende l'intervento del Paris Saint-Germain. Il che spiega la prima misura rivelata dai nostri colleghi di RMC. Il club della capitale, infatti, vieterà d'ora in poi al Collectif Ultras Paris l'accesso al Parco dei Principi al di fuori dei giorni delle partite, per un periodo indeterminato. Ma non è tutto.
La dirigenza, che non era a conoscenza della preparazione del controverso tifo, valuterà la possibilità di monitorare il lavoro dei gruppi di tifosi per garantire che nessun messaggio politico venga trasmesso prima delle partite. Il Paris Saint-Germain potrebbe addirittura decidere un periodo durante il quale lo stand di Auteuil sarà completamente privo di tifo. Possiamo immaginare che i tifosi interessati non lo apprezzeranno. Ma l'attuale leader della Ligue 1, sotto la forte pressione del governo, è costretto a prendere decisioni forti che non piacciono molto ai suoi tifosi. Resta da vedere come reagirà il Collectif Ultras Paris nei prossimi giorni.
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