privato di Poha e Venema, Ahmed Kantari vuole convincere “un ambiente esterno molto esigente”

-

Già pesantemente ridotto da infortuni e squalifiche, il VAFC dovrà fare a meno anche di Jordan Poha e Nick Venema, anche loro assenti al ricevimento di Bourg-en-Bresse. Per questa partita, Ahmed Kantari intende sfruttare una dinamica un po' ripresa dopo il Digione.

Il VAFC sulla strada giusta ma decimato prima di Bourg-en-Bresse

Come se non bastassero le assenze di Jean Louchet, Bakaye Dibassy, ​​Souleymane Basse (infortunato), Rémy Boissier e Mathias Oyewusi (squalificato), Ahmed Kantari dovrà contare senza Giordano Poha et Nick Venemaentrambi feriti. “ L'elenco è lungo », si rammarica l'allenatore del VAFC sul sito del club, che intende convincere un pubblico che non si è lasciato cadere la sfiducia e la pressione sulle spalle.

« Abbiamo un ambiente esterno molto esigente e dobbiamo quindi saper convivere con questa esigenza.nota. Ma tra di noi, all’interno dello spogliatoio, all’interno dello staff, non c’è mai stata alcuna pressione. Abbiamo la nostra tabella di marcia, il nostro modo di lavorare, i nostri processi di formazione. Ognuno trova il suo posto lì e ne siamo molto contenti. Per questo oggi riusciamo a prendere punti, riusciamo ad affrontare situazioni non scontate. Abbiamo un gruppo che non si arrende mai, che vive e lavora bene insieme. »

E che ha lavorato soprattutto sulla solidità difensiva ritrovata dai tempi del Digione. Per la prima volta dai primi due giorni, il VAFC ha avuto due reti inviolate consecutive. “ Gli infortuni di inizio stagione di Bakaye (Dibassy) e Jean (Louchet) ci hanno chiaramente destabilizzatoosserva il tecnico valenciano. Abbiamo dovuto riadattarci, trovare complementarità e trovare un equilibrio tra il nostro aspetto offensivo e quello difensivo. » Che chiederà la conferma contro il Bourg-en-Bresse, questo venerdì sera.

Crediti fotografici: Anthony Dibon/Icon Sport


Soccer

-

PREV Chi ha chiamato Samir Nasri? Rennes in pieno mistero
NEXT OM : son leadership, ses ambitions, De Zerbi… Les confidences d’Højbjerg