“Stiamo giocando contro un sistema”, la rabbia di Mourinho che fulmina contro il calcio turco

“Stiamo giocando contro un sistema”, la rabbia di Mourinho che fulmina contro il calcio turco
“Stiamo giocando contro un sistema”, la rabbia di Mourinho che fulmina contro il calcio turco
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Nominato allenatore del Fenerbahce lo scorso giugno, José Mourinho ha criticato a lungo l'arbitraggio e l'ambiente del calcio turco dopo la vittoria di domenica contro il Trabzonspor (2-3).

José Mourinho aveva molto nel cuore. Al termine dell'incredibile vittoria di domenica sul prato del Trabzonspor (2-3), con gol di Sofyan Amrabat dopo dodici minuti di recupero, l'allenatore del Fenerbahce si è fermato al microfono di beIN Sport Turchia. Ha iniziato indicando “il migliore in campo, Atilla Karaoglan”che era l'arbitro incaricato dell'assistenza video. “È passato dall’uomo invisibile all’uomo più importante del gioco”Peste di Mourinho.

Il tecnico portoghese non riesce a digerire i due rigori concessi al Trabzonspor (59e e 67e minuto) che ha permesso ai locali di andare avanti per un po' (2-1). Mourinho è sorpreso dall'assenza di assistenza video su situazioni che avrebbero potuto giovare al Fenerbahce. “Cosa stava facendo? ? Stava bevendo un caffè ? Tè ? Stava dormendo chiede Mourinho. Prima di ampliare la sua critica.

Mourinho accusa “la gente del Fenerbahce” che lo ha portato

“Mi è stato detto prima di venire. Non ci credevo. E' anche peggio di quello che mi è stato detto.”respira Mourinho, che si prende il tempo per fare i complimenti al Trabzonspor ma insiste su un punto: “Stiamo giocando contro un sistema”. E per continuare con una risata gialla: “Dò la colpa al Fenerbahce che mi ha portato qui. Mi hanno detto solo metà della verità. Non mi hanno detto tutto. Se lo avessero fatto, non sarei venuto. Ma con mezza verità e con i miei ragazzi, combattiamo contro gli avversari e il sistema.

Mourinho, 61 anni, due volte vincitore della Champions League, ricorda che la Turchia non lo è “non (il suo) paese”. “Mi interessa perché è il mio lavoro e il mio club, ma alla fine sei tu che dovresti interessarti, dice, parlando al giornalista. Dovresti parlare tu, non io. Dovresti denunciare. Davvero, dovresti. Perché alla fine sarò io quello che il sistema criticherà, punirà, vorrà zittirmi.

L'allenatore portoghese, che ha giocato nelle maglie di Porto, Chelsea, Inter, Real Madrid e Roma, ha concluso la sua invettiva colpendosi il petto, dove c'è il logo del Fenerbahce: “Siamo puliti”. Il club di Istanbul è 2e del campionato turco dopo dieci giornate, a cinque punti dal Galatasaray, e ha cinque punti dopo tre giornate di Europa League.


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