Paura e disgusto nel Metropolitan

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Buongiorno amici galernauti. Alla fine ci sono riusciti. In una giornata come questa dovremmo essere felici, emozionati alla prospettiva di uno scontro di tanti carati e di massima rivalità tra antichi e immemorabili rivali nella capitale del regno. Ma no. Forse no. Si scopre che la sensazione è diversa. Con il passare della settimana, I giorni in cui giochi sono tutto ciò che sono Sprofondano in una preoccupazione rammaricata per l’ultra ombra che grava sul Metropolitano con tutti che temono le orecchie e la Lega nella sua scia.

Derby totale, sì. Totalmente pazzo. Totalmente tollerato dalle guardie dell’asilo. Siamo passati dagli accordi di Sfida totale UN Paura e disgusto dentro…il Metropolitano. Quando il Paura e disgusto È a Las Vegas, come nel film, tutto è lisergico, stroboscopico e narcotico, i tre pilastri su cui stasera il merengue medio dovrà reggersi saldamente per non diventare come un basilisco davanti a ciò che si annida in una certa profondità del Wanda.



In ogni caso il Lo spettacolo deve continuare È chiaro che dobbiamo vendere il miglior campionato del mondo, a Mbappé – che non gioca – l’All-Star League e tutto il resto. Non sarà che ci porteranno via è Mondo perché lo sfortunato Vini si brucia ogni giorno il Mississippi o ai Williams viene ricordato di tanto in tanto come i loro genitori arrivarono in Spagna. Sai; Giornalismo sportivo spagnolo È il migliore del mondo, come un audace Felipe del Campo, lui della vergogna buon pomeriggio e buoni traguardie il calcio spagnolo tramonta, risplende e dona splendore mentre naviga in un mare in tempesta di merda. Avevamo finito.

Come il saggio galernauta potrà apprezzare, gli spigoli pericolosi che questo incontro presenta sul piano sociale non meritavano maggiore preoccupazione da parte delle prime pagine dell’Altopiano, più preoccupate, come sempre, di coprire gli oltraggi della “squadra di la gente e i migliori tifosi della Spagna”. Pochissimi, se non nessuno tranne La Galerna, sembravano preoccupati per il nauseante rumore crescente proveniente dal settore industriale. materassismo deciso a ricoprirsi di gloria nel letamaio del cattivo, del duro, del dammelo tutto, papà. Incontrollato e violento.

Abbiamo visto illustri opinionisti Manitú sfilare promuovendo e scherzando su una campagna per andare con la maschera al Metropolitano e così – che astuzia – sbraitare con una serie di insulti, compreso un grido gutturale da primate, contro il primo che passa di lì. , preferibilmente Vinícius che, tra l’altro, ha provocato tutti per tutta la settimana. Abbiamo visto come hanno inventato una campagna per rendere omaggio a Mono Burgos – proprio oggi – per pronunciare all’unisono quella parola della giungla che gli piace così tanto. Potrebbe essere l’anniversario di quando Germán, che tra l’altro è stato licenziato dalla Movistar per aver detto che se non fosse stato per il calcio Lamine Yamal sarebbe stato al semaforo, ha messo la testa fuori dalle fogne della Gran Vía con il suo club retrocesso alla seconda divisione? Dato che non riusciamo a capirli (tanta rabbia, tanto odio), forse celebrano anche queste cose.

Il fiore all’occhiello di questo particolare KKK di Hacendado è stato, tuttavia, preso da due brutti occhi opportunamente denunciati da La Galerna che si trovava davanti a una webcam per promuovere questa esecrabile campagna di molestia razzista nei confronti di Vinícius e che ha avuto anche la lungimiranza di farlo affiancato da due quadri con scimmie travestite. Alla fine, si è rivelata come una pandemia, che a volte alcuni troll delle caverne che infestano le nostre parti sembrano più belli con una maschera. Con la museruola, alcuni finirebbero per migliorare completamente. Questo è il caso.

La Central Lechera, la caverna di Madrid, la tipografia e i media controllati da Florentino hanno reagito, come in tanti altri casi, per responsabilità sociale d’impresa? No. Sono disturbati dal mistico come dimostra questo estratto digitale dalle pagine di Marca.

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State assistendo qui, cari lettori di Galernaut, sia al culmine del delirio anti-Madrid che consuma e divora i nostri vicini e avversari, sia alle sciocchezze di qualcuno che ci vende la storia come se fosse una storia buddista di Shaolin monaci dell’Himalaya. Si scopre che questa ragazza riconosce il suo status di Real Madrid alla televisione spagnola e subito il figlio del satrapo di Marbella e il suo connazionale Henry Cherry le impediscono di esibirsi al Wanda prima del derby. “Karma” dice l’arrabbiato redattore di Marca. Karma! Sarà Karma Barceló, lo capiamo.

Questo è anti-madridismo. Capace di abbracciare qualsiasi cosa, sia essa razzista, omofoba, fascista, comunista o anarco-sindacalista, pur di (credere) erodere il suo peggior incubo. Tutti abbiamo un amico, un cognato, trasformato in un umanoide che si nutre di odio per il Real Madrid, tutti abbiamo un amico, un laureato, un professionista, un padre di famiglia, onesto, onesto e rispettabile, molto infastidito dal rumore del Bernabéu ed è chi vive alle Tavole. Ebbene, con questi buoi dobbiamo arare.

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Tra tanto veleno, dovevano venire il Barça e lo Sport a farci sorridere. Il primo, al quale il Panenkismo e i suoi menestrelli indovinarono un cammino di 38 vittorie consecutive, a causa del pasticcio avvenuto a Pamplona e il secondo per averla definita una “flickada” in omaggio al nostro galernauta maestro dei giochi di parole, Francisco Sanchez Palomares .

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Dal canto suo Mundo Deportivo, il quotidiano di Godó, il grande spagnolo, descrive il derby della capitale come uno scontro “d’emergenza”.

Speriamo di non finire lì stasera o, al contrario, che il Real esca urgentemente dal campo di fronte a qualsiasi manifestazione esecrabile, vomitosa e intollerabile del Fronte dell’Atlético, quelli che ti incoraggiano a dare di matto, a patto che non pugnalare le persone e non gettarle nel fiume. La notte di Valpurga sta arrivando.

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