la presenza al traghetto ha dato il tono questo mercoledì 15 gennaio all’inizio del pomeriggio, al molo di Fouras. Molte persone viaggiavano dal continente per recarsi sull’isola di Aix. Non per turismo, ma per protestare contro le nuove norme sui trasporti, applicate dal 1È Gennaio. Questo flusso di passeggeri ha infatti formalizzato la creazione dell’associazione degli utenti del collegamento marittimo Aix-Fouras-Aix, presieduta da Alain D’Harcourt. Un centinaio di persone hanno riempito la stanza dell’affollata casa di famiglia.
Dal 1È Gennaio, la notizia ha fatto così tanto scalpore che tutti sapevano che l’operatore del trasporto marittimo tra Fouras e l’isola di Aix era cambiato. Transdev, infatti, è stato licenziato dal Dipartimento che ha preferito affidare la delega del servizio pubblico a Keolis. Una scelta ovviamente accolta molto male dagli utenti, e in primis dagli isolani.
Collegamenti meno numerosi e più costosi
Fin dall’inizio, nella sala di questo mercoledì, si è detto che la comunicazione su questo grande cambiamento non era stata brillante. Era addirittura il contrario. Come stupirsi se, con il pretesto di un miglioramento del servizio, si annunciano meno collegamenti Aix-continente e a pagamento?
Senza turisti la vita qui non sarà più possibile
“Oggi siamo riuniti perché non vogliamo essere presi in ostaggio”, affermano gli organizzatori di questo incontro. Prima di aggiungere: “Speriamo di essere ascoltati e siamo qui per difendere tutti gli utenti, residenti permanenti, residenti secondari e anche turisti, perché le misure annunciate potrebbero limitare l’accesso all’isola e la sua fruizione. Senza turisti la vita qui non sarà più possibile. »
Una sola barca: il catamarano
Le lamentele non si fermano qui. La scomparsa di una delle due imbarcazioni è considerata catastrofica, perché renderebbe incerto l’approvvigionamento dell’isola, secondo questi utenti. Ciò creerebbe congestione anche in estate. Oltre agli aumenti dei prezzi che scontentano tutti, gli abitanti di Aix presenti puntano il dito contro il Dipartimento, all’origine di tutti questi cambiamenti, per il suo impegno di negoziazione. “Arriva troppo tardi”, affermano i principali stakeholder, stupiti di non essere stati consultati. “Non otterremo soddisfazione su tutti i punti”, dichiarano gli scontenti, “ma lotteremo come meglio potremo. »
In ogni caso, hanno fatto subito l’essenziale: votare lo statuto adottato all’unanimità e fissare in 5 euro il costo della quota associativa (1). Ma soprattutto si sono mobilitati. “Si tratta di un passo essenziale per confrontarsi con le autorità”, hanno ricordato diverse persone. E i membri della nuovissima associazione che fungerà da controllo e da difensore degli utenti hanno avvertito, con gentilezza ma fermezza: “Intendiamo essere pienamente presenti nelle trattative. »
Un approccio che integra la petizione lanciata il 5 gennaio.
(1) Le donazioni restano possibili per i più generosi. Sede dell’associazione presso il municipio dell’isola di Aix: 05 46 84 66 09.
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