“È uno scandalo. E sanno a chi lo stanno facendo. Siamo i contadini dell’Aveyron. Una decisione del genere non sarebbe mai stata presa per un grande club regionale. Per Guillaume Laneau, allenatore dell’FC Comtal nella Regional 2, la decisione della commissione d’appello della Lega, in merito alla partita di campionato non terminata contro l’FC Garonne-Gascogne del 9 novembre a Sébazac, non passa.
Dopo essere stato intervistato (via video) mercoledì scorso, è stato con stupore che il club dell’Aveyron ha appreso, attraverso il verbale pubblicato venerdì, che la partita era, come in prima istanza, data per essere rigiocata.
89esimo o 90esimo + 1 minuto di gioco: cambia tutto!
Torniamo ai fatti. Quella sera, i Sébazacois erano in vantaggio per 2-1 contro la squadra di Verdun-sur-Garonne. La tensione sale al punto che l’arbitro distribuisce due cartellini rossi dalla parte dell’ospite. Una prima al n. 9 per un gesto di umorismo nei confronti del pubblico dell’Aveyron. Il secondo al n.2 e il capitano dopo quest’ultimo si sono avvicinati all’arbitro per chiedergli severamente spiegazioni. Secondo l’arbitro, in quel momento “non c’erano più le condizioni necessarie per una partita di calcio”. Decide così di fermare definitivamente la partita, non confermando il risultato. In primo grado, davanti alla commissione disciplinare regionale di inizio dicembre, questa scelta dell’arbitro – assente all’udienza – di non terminare la partita era stata giudicata (!) alla luce del contesto denunciato dagli altri attori , che ha motivato il fatto di dargli una riproduzione. Ma questa volta l’elemento chiave è il momento in cui è avvenuto lo shutdown.
Dov’è la logica sportiva?
Per i Sébazacois, non è stato all’89° minuto di gioco che è stato efficace, ma anzi al 90° + 1, cioè nei tempi di recupero. “L’arbitro centrale ha fatto presente alla società (questo quella sera) di aver menzionato sulla FMI l’89esimo affinché la sanzione pronunciata nei confronti del giocatore fosse sostanziale”, si legge nel verbale della commissione di appello , proveniente dal campo di Caussenard. E poiché il delegato di gara non si è presentato all’udienza della commissione d’appello più che a quella della commissione disciplinare, non ha potuto raccontare la sua versione. La commissione d’appello, con riferimento all’articolo 128 del regolamento della FFF, mantiene la versione degli arbitri, cioè, in questo caso, quella dell’arbitro.
Tanto da sentirsi un po’ come i tacchini della beffa per i Causenards, che cercando di riportare la calma in campo e fuori quella sera, hanno rimesso loro malgrado in partita gli ospiti. “Non capisco perché il sindacato degli arbitri non si faccia avanti”, sostiene anche Guillaume Laneau. Perché (queste due decisioni) lo sottolineano chiaramente. » Deplorando fortemente una certa “giurisprudenza” che questo caso potrebbe dar luogo. “E’ molto semplice, ormai, una squadra in svantaggio può sbagliare, tanto che l’arbitro ferma il gioco e la partita deve essere rigiocata… Dov’è la logica sportiva? »
Tuttavia, l’FC Comtal non darà seguito ai suoi ricorsi, il successivo dei quali è stato il deferimento al CNOSF. “Non abbiamo i mezzi, rimaniamo un piccolo club”, spiega Laneau, il cui club deve già pagare 130 euro di spese della procedura di ricorso.
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