I parlamentari si rifiutano di facilitare gli espropri

I parlamentari si rifiutano di facilitare gli espropri
I parlamentari si rifiutano di facilitare gli espropri
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Martedì 21 gennaio, l’Assemblea nazionale ha cancellato quasi all’unanimità una disposizione del disegno di legge di emergenza per ricostruire Mayotte. Con il pretesto di promuovere progetti di sviluppo o di rehousing, avrebbe facilitato gli espropri sull’isola devastata dal ciclone Chido.

Per la relatrice, la deputata (Liot) di Mayotte Estelle Youssouffa, “Lo Stato cerca di mettere le mani sulle terre” dell’arcipelago da diversi decennie “lo scopo di questo articolo era proprio quello di poter espropriare Mayotte per costruire qualsiasi cosa e realizzare progetti che non hanno nulla a che fare con il ciclone”.

Affermazione fortemente smentita dal Ministro dei Territori d’Oltremare. Manuel Valls ha cercato di spiegare, senza successo, che questa disposizione era necessaria a causa delle specificità locali che rendono “quasi impossibile” identificare i proprietari di alcuni terreni. “Molti Mahorai hanno continuato a trasferire informalmente le proprietà in modo del tutto legale ma non rintracciabile per le autorità pubbliche”, ha sottolineato.

Mercoledì è prevista una votazione solenne

Con il suo progetto, il governo non intendeva “espropriare o occupare la terra senza compenso”ma evitare di “essere bloccati dall’identificazione definitiva dei proprietari che potrebbe richiedere diversi anni prima di poter avviare le operazioni”, ha invocato l’ex primo ministro.

L’esame approfondito di questo disegno di legge d’urgenza per Mayotte, il primo testo del governo Bayrou discusso nell’emiciclo, si è concluso martedì sera, prima del voto solenne previsto per mercoledì pomeriggio. Nonostante le critiche, la sua adozione lascia pochi dubbi per quanto riguarda l’imperativo di accelerare la ricostruzione dell’arcipelago. Il testo contiene principalmente disposizioni volte a derogare alle norme urbanistiche e ad agevolare il finanziamento della ricostruzione. Contiene anche misure sociali, come agevolazioni fiscali o riduzioni dei contributi.

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