“Lo scontro” di Benoît Séverac, scontro tra due mondi e racconto iniziatico

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Benoît Séverac è un autore tolosano di letteratura oscura e poliziesca. Il suono dei nostri passi perdutiPremio dell’Accademia delle d’Occitania è il suo ultimo thriller. Eccolo tornato nella letteratura per bambini con Lo scontro, pubblicato da Syros.

L’intervista a Benoît Séverac

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ascolta (13min)

Lo scontro è la gigantesca e allucinante rissa tra punk e skinhead a cui Nicolas, 15 anni, assiste mentre è in viaggio linguistico a Birmingham, una città operaia di fronte alla campagna dove vive in Francia. La trama è ambientata alla fine degli anni ’70, l’Inghilterra non fa ancora parte di quella che diventerà l’Unione Europea. Direttamente fuori dal bozzolo familiare e provinciale, il giovane si ritrova in una famiglia ospitante il cui maggiore è un punk. È letteralmente affascinato da questo ribelle e si lascerà influenzare da lui fino al punto di correre dei rischi. È lo shock dell’incontro di due mondi diversi e della scoperta di un’altra cultura.

“Questo libro parla del motivo per cui viaggiamo e di questi famosi viaggi linguistici di cui abbiamo fatto dei film, di cui ci siamo fatti una bella risata, di cui ci siamo presi un po’ in giro e che, in definitiva, formano davvero i giovani nel mondo. senso letterale del termine. È un’esperienza molto personale, in effetti. È il romanzo più personale che abbia mai scritto.”

Benoît Severac

su franceinfo

La storia è quindi quella di Nicolas, che la racconta al figlio che a sua volta si prepara a partire per un viaggio linguistico. Gli si rivela sinceramente, in un bellissimo momento di complicità padre-figlio, durante un’escursione sui Pirenei, regione cara all’autore.

L’autore vuole rivolgersi ai giovani dai 13 anni in su: “Le molle viscerali di ciò che è un adolescente, e in particolare questa idea di trasgressione. Quanto lontano possiamo arrivare e dove non dovremmo andare. Quanto siamo influenzati dai nostri amici. Il rapporto con l’autorità stessa, anche l’amore. Il rapporto con il gruppo. La questione del posizionamento nel gruppo, la prospettiva degli altri. Cosa possiamo fare solo per compiacere, per distinguerci? Tutto questo non è cambiato. Mi interessa sempre lavorare su questo e ricordare che un adolescente, alla fine, è sempre quello, sì”.

Tutto avrebbe potuto cambiare, sappiamo che non finisce in tragedia visto che c’è il padre a raccontare la storia. Questo romanzo, anche se non è un thriller, si legge tutto d’un fiato.

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Benoît Séverac, autore del libro

Benoît Séverac, autore del libro “Le Clash”. (CHRISTELLE CAMUS)

L’intera intervista con Benoît Séverac (13 min) si trova all’inizio di questa pagina.

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