Lo skipper del monoscafo Charal 2 è uno dei più esperti della decima edizione della Vendée Globe, il celebre giro del mondo in solitaria, senza scali né assistenza, vinto questa settimana da Charlie Dalin davanti a Yoann Richomme e Sébastien Simon.
In esclusiva per la JDD, Jérémie Beyou, attualmente 5° alle spalle del britannico Sam Goodchild, esprime il suo disappunto. Atteso dal 23 gennaio a Sables-d’Olonne, il Finistère, che soffre di fenomeni atmosferici, vede un gruppo di concorrenti tornare su di sé.
“Sono nella mia stessa razza”
“Non ho seguito l’arrivo dei primi. È passato molto tempo dall’ultima volta che ho guardato la loro gara. Non avevano lo stesso tempo, questo non interessa. Ho appena inviato a Charlie un messaggio di congratulazioni. Io sono nella mia corsa, il che già non è facile. Non sono invidioso. Non dovresti usare quella parola. È solo casuale. Hanno avuto la fortuna di trovarsi in questi scenari.
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Buon per loro, peccato per me. E non è ancora finita. I fenomeni atmosferici saranno contrari fino all’arrivo. Il divario tra i primi tre e le inseguitrici non rispecchia affatto il livello dell’uno o dell’altra. Non significa niente, è il tempo che lo ha deciso così. Se sarà uno sprint finale contro Sam [Goodchild] ? No. Verrò bloccato da una spina dorsale [zone avec du vent faible] poi ho la depressione [tempête] molto forte per andare in giro.
Il resto dopo questo annuncio
Io e Sam entreremo per primi, quindi dovremmo essere i più esposti. Quindi, alcuni modelli meteorologici non vedono alcun vento nel Golfo di Biscaglia. Quindi tutto è pronto affinché chi è indietro possa tornare. Cosa vuoi che ti dica? Sta iniziando a stancarmi. Sono un po’ deluso. Mi piacerebbe che fosse un corpo a corpo con Sam, non sarà così. Penso che tutti torneranno. Non è giusto. Ancora una volta dovremo combattere.
Da due mesi aspetto che i fenomeni atmosferici vadano dalla mia parte, che siano più o meno fluidi, che non ci siano barriere davanti a me. Sono davvero stufo di queste situazioni contrarie. È un’incredibile catena di sfortuna. Non vedo l’ora che finisca e penso che purtroppo non si fermerà finché non metterò piede a Les Sables. »
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