L’ex gendarme diventato agente di polizia, suicidatosi a Grau-du-Roi nel 2020, continua a interessare la giustizia e gli investigatori…
Il suo viaggio, più di tre anni dopo la sua morte, viene analizzato da un giudice istruttore del Centro nazionale dei casi irrisolti di Nanterre. Sappiamo dal settembre 2021 che François Vérove, ex gendarme della guardia repubblicana a Parigi, poi diventato agente di polizia delle Bocche del Rodano e di Montpellier, ha dei precedenti criminali molto misteriosi.
Questa settimana Paris Match ha rivelato che erano in corso delle indagini per scoprirlo e che François Vérove potrebbe essere coinvolto in un omicidio avvenuto nel 1990 nella regione parigina… Il Centro nazionale dei casi irrisolti indaga perché una vittima è morta a Saint-Aubin nell’Essonne stato ucciso con un bossolo simile a quello usato dai gendarmi secondo i nostri colleghi. Il centro nazionale viene informato di questi fatti… “nell’ambito di un fascicolo che riunisce diversi fatti imputabili a François Vérove”, ha confermato la Procura di Nanterre.
François Vérove, ricercato da più di tre decenni, era soprannominato “budellato” a causa delle cicatrici sulla sua pelle, segni visti sul suo volto da testimoni o vittime. Nel settembre 2021, mentre il giudice istruttore parigino cercava il “pockmark”, furono decisi i test del DNA su ex gendarmi assegnati alla regione parigina negli anni ’80 e ’90. È in questo contesto che François Vérove si è dovuto recare al PJ di Montpellier perché viveva nel 2021 nell’Hérault per un campione genetico. Ha preferito uccidersi in un appartamento a Grau du Roi. Il suo DNA era infatti quello della “Grélé”, ricercata da tutta la polizia francese da quasi 35 anni. Se l’imputato è morto, le indagini per scoprire i suoi precedenti penali ed eventualmente identificare altre vittime continuano…