Per il suo 52° anniversario, Lahocy (ex Etudes de Travails d’Armor) si rinnova. Lo studio di progettazione, specializzato in infrastrutture e reti nei settori dell’energia, dell’acqua e delle telecomunicazioni, dà forma a un nuovo futuro con la costruzione di una nuova sede. Nel settembre 2025, i 100 dipendenti della sede centrale (su un totale di 130 dipendenti) lasceranno la loro storica sede di Plérin per Saint-Brieuc. Il gruppo immobiliare aziendale Bleu Mercure sta attualmente costruendo lì la sua futura sede, nell’ambito del programma Seven. Quest’ultimo prevede la riabilitazione di 5,5 ettari di terreno incolto, costituiti dalle ex fabbriche Stalaven e Sema, acquisite nel 2022. Lahocy rimarrà l’affittuario di questi nuovi uffici.
La futura sede, sotto la direzione del progetto Area, è composta da 1.315 mq di uffici, 390 mq di spazi tecnici e 80 posti auto. Lahocy si prepara ad aumentare la propria superficie terziaria di quasi il 50%. Un guadagno atteso da Olivier Sirdey, direttore generale: “Dopo diversi prolungamenti, avevamo raggiunto il limite fisico degli edifici a Plérin. » Lahocy potrà contare su spazi sicuri, “conformi alle esigenze dei nostri clienti sensibili”, in particolare quelli della difesa. Lo studio di progettazione vuole quindi “partecipare a progetti più ampi” in questo settore su cui si concentra da due anni. Nel frattempo la sua attività resta orientata al proprio core business.
Migliori condizioni di lavoro. Questa nuova sede sosterrà la crescita dell’azienda (13 milioni di euro di fatturato nel 2023) e dovrebbe anche contribuire a “costruire uno spirito di squadra globale, perché fino ad ora i nostri team erano distribuiti in due edifici separati”, continua Olivier. Sirdey. Promette loro migliori condizioni di lavoro ed è lieto di trovare spazio di manovra in termini di CSR, con questo programma che rispetta RE 2020. Nonostante questo progetto ambizioso nella sua roccaforte, il manager assicura che “considerati i nostri progetti nazionali, il nostro sviluppo avrà la priorità attraverso le nostre agenzie di Rennes, Chambéry e Montpellier”, appena inaugurato. L’esperienza di Plérin gli ha però insegnato la cautela: la capacità di accoglienza di Saint-Brieuc potrebbe essere aumentata del 25%, se necessario.