La suspense si è ridotta al via della 12esima e ultima tappa della Dakar 2025, ma bisognava comunque tagliare il traguardo per suggellare una classifica generale apparentemente ben consolidata fin dal giorno prima. Il giorno dopo una presa di potere decisiva, Yazeed Al Rajhi doveva finire per vincere il Graal, mantenendo il suo vantaggio di 6’11 su Henk Lategan.
La speciale finale è stata un anello di 61 km disegnato attorno a Shubaytah, sempre nel deserto del Quarto Vuoto, e con un formato piuttosto vantaggioso per il leader sin dalla partenza in gruppo. Se i motociclisti sono partiti a ondate di 15, sono stati quattro per le Cars, che hanno finalmente permesso di mandare in strada il quartetto che ha animato questi ultimi giorni di gara.
Solo un guasto meccanico o un grosso errore sembravano ancora capaci di privare Yazeed Al Rajhi della vittoria finale, che il saudita ha abilmente evitato nel suo giardino. Lui che era tra gli outsider di questa Dakar 2025, come la Toyota, è diventato un pilastro solido che ha ritrovato la consistenza che gli era mancata negli ultimi anni.
Al termine della tappa, Yazeed Al Rajhi e il suo copilota Timo Gottschalk hanno tagliato il traguardo 2’52 dietro Henk Lategan, che non ha potuto così privare il suo compagno di squadra del successo annunciato.
A 43 anni, l’undicesima partenza alla Dakar è quindi la consacrazione per Yazeed Al Rajhi, che ha raggiunto il suo primo podio nel 2022 con il terzo posto, già con la Toyota. Costretto al ritiro l’anno scorso, per la terza volta dalla sua prima partecipazione, questa volta ha dimostrato una costanza impeccabile.
Primo nel WRC prima di dedicarsi ai rally raid, ha portato a termine questa 47esima edizione con una vittoria di tappa all’attivo (la quinta della sua carriera) e dopo aver messo in atto un’ottima strategia cedendo il controllo del rally. alla vigilia della giornata decisiva tra le dune, giovedì. La settimana precedente aveva impressionato anche con la sua prestazione nella tappa 48H Chrono.
Dietro di lui, Henk Lategan ha concluso con un buon secondo posto. Il sudafricano, otto volte leader della classifica generale, avrà sicuramente dei rimpianti, ma sa che il deserto gli è costato caro poiché le dune restano ancora un punto debole. A 30 anni e solo quattro Dakar al suo attivo, i suoi progressi restano da monitorare da vicino: ritiro nel 2021, 31° nel 2022, 5° nel 2023 e ora sul podio!
Una cosa è certa, questa doppietta Toyota smentisce la maggior parte dei pronostici. Come già in passato, il produttore giapponese ha dimostrato l’efficacia di un Hilux che rimane formidabile e affidabile, affrontando concorrenti dotati di grandi risorse. Questa è la quarta volta che il marchio giapponese vince la Dakar, dopo i tre successi con Nasser Al-Attiyah nel 2019, 2022 e 2023.
Ford prende un appuntamento, Dacia fa una smorfia
Prima Dakar e primo podio per la Ford Raptor!
Foto di: Red Bull Content Pool
Il podio, Mattias Ekström e l’intero clan Ford lo assaporeranno senza dubbio per questa grande anteprima del tanto notato Raptor, la cui velocità massima è ormai dimostrata. Lo svedese, che aspira a vincere l’evento negli anni a venire, è stato solido e ha resistito fino alla fine al cinque volte vincitore Nasser Al-Attiyah, il cui quarto posto conserverà sicuramente l’amaro in bocca, sia per lui che per il suo collega. l’autista Édouard Boulanger e per Dacia.
Dal lato francese, è quindi verso Mathieu Serradori e Loïc Minaudier che dobbiamo rivolgerci. Per la loro prima volta con la trazione integrale, i due francesi si comportarono molto bene mentre le risorse della Century indipendente rimasero modeste. Particolarmente costanti e commettendo pochi errori, hanno ottenuto un magnifico sesto posto in finale.
La storia di questa Dakar resta quella di una presa di potere da parte degli outsider e dei più giovani, nomi sicuramente meno altisonanti ma non per questo meno meritevoli, mentre i detentori del titolo Carlos Sainz e Sébastien Loeb si sono rotti troppo i denti. rapidamente, e che il detentore del record della manifestazione Stéphane Peterhansel era in gran parte assente. Tuttavia, è troppo presto per dire che la pagina è stata voltata e la curiosità è già stuzzicata per sapere cosa potrebbe riservarci uno scontro generazionale nel 2026!
Classifica finale Vetture
In questo articolo
Basile Davoine
Rally-Raid
Dakar
Sii il primo informato e iscriviti agli avvisi via email per ricevere informazioni in tempo reale
Iscriviti agli avvisi di notizie