Una nuova regola da conoscere, soprattutto se sei abituato a percorrere le strade spagnole. Dal 1° gennaio 2026, in Spagna sarà obbligatorio avere una luce rotante arancione nel proprio veicolo. L’ambizione di questo nuovo sistema è ridurre del 50% il numero di morti e feriti gravi nell’ambito della strategia “Sicurezza stradale 2030”, precisa un comunicato stampa.
La Direzione Generale del Traffico spagnola (DGT) precisa che la piccola luce rotante che emette una luce gialla o arancione sarà obbligatoria a bordo di tutti i veicoli locali o stranieri che circolano sul territorio spagnolo, al posto del triangolo di emergenza.
Il suo segnale luminoso è più visibile, fino a un chilometro di distanza, anche in caso di nebbia. È inoltre in grado di emettere luce ad alta intensità a 360° in modo intermittente e continuo per almeno 30 minuti. Una vera risorsa per avvisare gli altri conducenti del pericolo sulla strada.
Il dispositivo di tipo V-16, il cui costo è stimato tra i 40 ei 50 euro, può anche inviare la posizione del veicolo alla DGT e allertare così i servizi di emergenza il più rapidamente possibile in caso di incidente. In caso di immobilizzazione, l’oggetto viene posizionato sul tetto o su una portiera del veicolo. Il resto del tempo dovrebbe essere lasciato nel vano portaoggetti dell’auto. I conducenti che non riusciranno a presentarla nel 2026 rischiano una multa che va dagli 80 ai 200 euro.
In Francia resta in vigore il triangolo di emergenza. L’oggetto riflettente deve essere posizionato a 30 m dietro un veicolo per avvisare gli altri utenti della strada di un pericolo e limitare il rischio di un incidente secondario. È obbligatorio a meno che il conducente non ritenga che il suo posizionamento possa mettere in pericolo la sua vita.
“Attualmente, in caso di incidente o guasto in autostrada o superstrada, è necessario camminare sulla carreggiata per posizionare il triangolo di emergenza a 50 m di distanza (la distanza consigliata in Spagna) dietro il veicolo in panne. Cammina per 100 m (andata e ritorno da e per il veicolo) a piedi sulla strada comporta un rischio inutile”, spiega la DGT per giustificare la sua scelta.