Michel Gonelle riporterà il documento di New York alla bastide?

Michel Gonelle riporterà il documento di New York alla bastide?
Michel Gonelle riporterà il documento di New York alla bastide?
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l’essenziale
Michel Gonelle, ex sindaco di Villeneuve-sur-Lot e appassionato di storia, è stato incaricato l’anno scorso dal municipio di istituire una commissione incaricata di trovare una soluzione affinché la “Biblioteca David Smith” della Columbia University di New York, attuale titolare della carta del 1287 lo riporta alla bastide.

Ed è attraverso gli auguri per questo nuovo anno che ritiene che il 2025 “potrebbe vedere sviluppi incredibili nei progressi sulla questione della restituzione delle opere d’arte ai paesi di origine. E questo riguarda anche Villeneuve-sur-Lot e il suo statuto del 1287″.

Da fine conoscitore dell’opera degli storici ma anche da avvocato, studia costantemente le pubblicazioni, soprattutto anglosassoni, riguardanti queste restituzioni. “Il mondo entro il 2025” è il titolo di un rapporto pubblicato sulla rivista newyorkese “The Economist” che gli dà fiducia nel futuro. “Questo importante rapporto fa riferimento alla decisione delle Nazioni Unite di designare il 2025 come anno della scienza e della tecnologia quantistica. Tra i temi trattati riguardanti il ​​continente europeo, un articolo attirerà l’attenzione di Villeneuvois sulla proprietà culturale delle opere o degli oggetti d’arte. Questo articolo affronta infatti l’importante questione della restituzione del patrimonio che subirà un’accelerazione nel 2025.

L’esempio di progresso nella restituzione dei marmi del Partenone

I Marmi del Partenone rappresentano, in Europa, uno dei maggiori problemi che esistono riguardo alla restituzione, o meno, delle opere d’arte al Paese d’origine. Questi marmi non si sono più spostati dal British Museum di Londra da quando furono acquistati da Lord Elgin nel 1816. “Queste sculture, che rappresentano ancora la metà dei marmi del tempio di Atene, sono al centro del più famoso conflitto mondiale sui collegamenti culturali da quando la Grecia ne ha ufficialmente chiesto la restituzione nel 1983” precisa Michel Gonelle.

Nel 2025 questi prestigiosi marmi potrebbero finire in movimento poiché “molti argomenti contrari alla loro restituzione sono stati confutati”. Analizzando i vari sondaggi effettuati in Gran Bretagna, risulta che il 49% dei britannici è favorevole alla restituzione e solo il 15% ritiene che dovrebbero restare nel Regno Unito. “Lo stesso British Museum e il governo sembrano pronti a restituirli” ha osservato Michel Gonelle durante la sua ricerca. “Gli attuali direttori del museo si dichiarano disposti ad un prestito a lungo termine di queste famose sculture in cambio del quale la Grecia potrebbe prestare altre opere antiche. Il prestito a lungo termine è forse una soluzione per il charter”.

“La giurisprudenza ha fatto passi avanti in questa materia”

In effetti, un’ondata di restituzioni si è già verificata in tutto il mondo a seguito di questa controversia; a beneficio di Italia, Turchia, Cambogia, Nigeria da musei tedeschi, americani e britannici. “Si iniziano a restituire oggetti al Camerun, all’Indonesia e al Nepal…”.

Tra diritto e passione, Michel Gonelle lavora attivamente per il ritorno della carta reale sulle rive del Lot
DDM – Archivi MORAD CHERCHARI

E per aggiungere un certo ottimismo, è poi l’avvocato a parlare. “È ancora meglio. Le azioni legali hanno fatto avanzare la giurisprudenza in questo settore. A New York, la “Antiquities Trafficking Unit” del procuratore di Manhattan, Cyrus Vance, oggi divenuto avvocato presso il foro di Parigi, ha fatto appello alla legge dello Stato di New York per la restituzione di oggetti impropriamente esportati. Restituzione non è più una parolaccia Per molti che hanno familiarità con l’argomento, l’idea del museo come “cella di prigione”. dove gli oggetti vanno a morire” è diventata essa stessa una reliquia storica”.

È tutto questo insieme di fatti e di dichiarazioni a rendere ottimista Michel Gonelle. “Ciò rafforza singolarmente l’approccio assolutamente legittimo del comune di Villeneuve-sur-Lot di ottenere la restituzione dell’originale della sua carta reale fondatrice che dorme, senza che il minimo visitatore lo sappia, in una biblioteca dell’Università americana della Columbia a New York . Buon anno 2025 alla nostra carta di raggiungere, dopo tanti secoli, le sponde del Lot”.

Una breve storia della cosiddetta Carta edoardiana

Ed è Hélène Lagès, direttrice degli archivi della città, a parlarne meglio. “Sono state emesse due carte. Uno di Alfonso di Poitiers, nel 1270 e l’altro di Edoardo I nel 1287. Il primo, irrimediabilmente perduto, è trascritto nell’inventario del 1680 ritrovato nell’archivio comunale. Getta le basi delle libertà civili, giuridiche ed economiche di questa nuova città. Il secondo, anch’esso ritenuto scomparso, fu ritrovato nel 1962, da uno studioso locale, nei fondi di una biblioteca americana, la “David Smith Library” della Columbia University di New York.

Dopo molteplici passaggi, sia da parte della città che da parte dell’Archivio Nazionale, l’unico progresso che la città è riuscita a ottenere è stata una copia ad alta definizione della carta.

Francia

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