Con le spalle al muro, il nuovo primo ministro francese può scegliere tra rifiutare il compromesso con la sinistra sulla riforma delle pensioni o firmare una fine affrettata del suo mandato che rischia di mettere in pericolo l’unità del suo campo e di peggiorare la preoccupante situazione delle finanze pubbliche del paese. .
François Bayrou negozia. Il nuovo primo ministro francese dovrà pronunciare questo martedì alle 15, davanti ai deputati dell’Assemblea nazionale, il suo discorso di politica generale.
Se vuole sperare di restare al suo posto, al 57 di rue de Varenne, François Bayrou deve strappare un accordo alla sinistra senza perdere i suoi alleati. Questa è la quadratura del cerchio.
A sinistra, socialisti, ecologisti e comunisti chiedono a “sospensione” della riforma delle pensioni in cambio di un accordo di non censura.
“Se non ci saranno impegni precisi e chiari sulla riforma delle pensioni e sul potere d’acquisto dei francesi, censureremo questa settimana“, ha minacciato lunedì il capo dei comunisti Fabien Roussel su RMC.
Se la riforma del 2023 venisse sospesa, i nati nel 1963 potrebbero andare in pensione tre mesi prima, cioè a 62 anni e sei mesi (con un periodo contributivo di 42 anni e un quarto).
Il costo della sospensione della riforma pensionistica è stimato a circa tre miliardi di euro.
Parte del campo presidenziale e della destra sono contrari. “Sospendere significa abrogareR”dice il deputato dell’Ensemble pour la République, Mathieu Lefèvre.
“Non abbiamo più i mezzi per fare molto“, ha detto il ministro del Lavoro Astrid Panosyan-Bouvet. “Non abbiamo più i mezzi per fare molto”aggiunge il ministro, ricordando l’ Deficit del 6% registrato dalla Francia nel 2024.
Da parte sua, il capo dei deputati della LR Laurent Wauquiez ritiene di sì “irresponsabile” sospendere la riforma delle pensioni senza finanziamenti.
All’estrema sinistra, gli Insoumi non partecipano ai negoziati e hanno già annunciato la presentazione di una mozione di censura che sarà esaminata alla fine della settimana. E dall’altra parte dello spettro, il capo dell’estrema destra Jordan Bardella osserva e mette in guardia “le stesse cause porteranno agli stessi effetti”. Implicita, censura di un governo per mancato accordo con la Marina militare.
Nel frattempo, il mancato accordo sul bilancio per il 2025 preoccupa mercati e investitori. L’economista ed editorialista Dominique Seux mette quindi in guardia dall’aumento degli investimenti francesi in titoli del Tesoro americani.
Agli occhi dell’economista “la capitale se ne va” ed i mercati attendono la dichiarazione di politica generale di François Bayrou.
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