Quasi un anno dopo la scoperta dei primi casi di influenza aviaria negli allevamenti di bovini degli Stati Uniti, le autorità americane hanno annunciato che una prima persona era morta a causa della malattia lunedì 6 gennaio in Louisiana. Le autorità sanitarie e i ricercatori stanno osservando da vicino le mutazioni che si verificano nel virus prelevato da questo uomo di 65 anni contagiato attraverso il contatto con uccelli da cortile a loro volta contaminati da uccelli selvatici. La domanda a cui tutti cercano di rispondere è se l’influenza aviaria rappresenti oggi una seria minaccia per la salute umana.
Per analizzare il grado di adattamento di questo virus influenzale di origine aviaria ai mammiferi, e più precisamente all’uomo, “i ricercatori stanno monitorando attivamente una settantina di mutazioni di cui si conoscono le funzioni”spiega Gilles Salvat, vicedirettore generale dell’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, ambientale e sanitaria sul lavoro (ANSES). La loro attenzione si concentra più in particolare sulle mutazioni che si verificano in tre segmenti del virus.
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