Pubblicato il 6 dicembre sulla rivista dell’Università di Cambridge, in Inghilterra, questo studio, realizzato in collaborazione con l’Early Cancer Institute, si basa sull’iniezione di un sensore che permette di individuare le cellule che favoriscono la comparsa di molecole tumorali.
La presenza di “cellule zombie” nel nostro corpo
Testato per la prima volta con successo sui topi, questo test assume la forma di a sensore iniettabile che rilascia un composto nelle urine. Per quale scopo? Rileva il eventuale presenza di proteine secreto da cellule malate chiamati “zombi” o “cellule senescenti” per gli scienziati. Sono “vivi, ma incapaci di crescere e dividersi. Sono queste cellule che danneggiano i tessuti riprogrammando il loro ambiente immediato per favorire la comparsa di cellule tumorali», si legge nello studio universitario.
Un sensore “pionieristico” e promettente
Il test delle urine è stato progettato per interagiscono con queste proteine e rilasciare un composto facilmente rilevabile nelle urine del paziente per segnalarne la presenza e, quindi, poter effettuare un’indagine diagnosi il più rapidamente possibile. Ljiljana Fruk, chimica e professoressa dell’Università di Cambridge, spiega il processo: “Abbiamo progettato una sonda che si divide in due in presenza di proteine escrete da queste cellule senescenti. La parte più piccola è…
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