La prima edizione di “Life after a Stroke”, nel dicembre 2023, era riservata agli operatori sanitari. Questa volta è rivolta al grande pubblico che il centro sanitario piemontese Oloron, il centro ospedaliero Oloron e l’ospedalizzazione domiciliare (HAD) Béarn et Soule hanno organizzato una seconda giornata informativa sullo stesso tema, giovedì 28 novembre, presso il municipio di Ledeuix.
Con oltre 140.000 casi all’anno in Francia, l’ictus è la principale causa di morte tra le donne e la terza tra gli uomini. Il 13% sono recidive e il 90% riguarda la popolazione con più di 50 anni. Soltanto nei Pirenei Atlantici si registrano in media 7 ictus al giorno. Il 75% dei pazienti presenta postumi fisici e cognitivi.
Laboratori interattivi
Questa giornata ha offerto numerosi stand informativi gestiti dall’Assicurazione Malattia, dall’Osservatorio dell’Ictus in Nuova Aquitania, dalla missione abitativa “Invecchiare bene a casa” del Consiglio dipartimentale ed E-santé in azione in Nuova Aquitania (ESEA).
Quattro workshop interattivi con scenari sono stati condotti da professionisti sanitari e assistenti sociali. I temi trattati: “Linguaggio e cognizione”, “Adattamento rieducativo e riabilitativo alla vita quotidiana”, “Disturbi della deglutizione” e “Ausili tecnici e umani”.
Ai laboratori ha partecipato un pubblico eterogeneo. Tra i partecipanti, il presidente del club anziani Herrère, venuto a raccogliere informazioni per i suoi soci, e il responsabile di un servizio di assistenza domiciliare. Alcuni hanno parlato della loro vita quotidiana, come Julia, un’ex contadina di 74 anni, il cui ictus a settembre ha causato notevole stanchezza e irritabilità.
Quattro conferenze
In serata si sono svolte quattro conferenze tenute da medici e da un neuropsicologo, che hanno informato il pubblico su diverse tematiche.
Hélène Castagnet, neurologa del centro ospedaliero di Pau, ha insistito sull’importanza di tenere conto dei TIA, attacchi ischemici transitori. La breve durata della sequenza, l’assenza di postumi e la mancata rilevazione all’imaging non dovrebbero farli trascurare, perché possono essere forieri di un futuro ictus.
I medici d’urgenza Fanny Sohet e Loé Legrand hanno spiegato il trattamento specifico del pronto soccorso dell’ospedale di Oloron per i pazienti il cui incidente è iniziato più di 4,5 ore fa. Dopo gli esami, i pazienti vengono indirizzati al reparto di medicina generale.
Impatti psicologici
Caroline Navarre, medico MPR (medicina fisica e riabilitazione) del centro di riabilitazione di Salies-de-Béarn, ha sottolineato a sua volta che dopo un ictus è vietato guidare l’auto. Per ottenere una nuova patente di guida, il paziente deve consultare un medico autorizzato e compiere numerosi passaggi. Sono possibili adattamenti del veicolo.
Infine, Adelaïde Bordier, neuropsicologa dell’ospedale di Oloron, ha affrontato l’impatto psicologico o le disabilità invisibili che seguono un ictus. Depressione, irritabilità, passaggio dal riso al pianto senza motivo, ecc., rendono difficile la vita quotidiana dei pazienti. Trattamenti medicinali, consultazioni con specialisti come un neuropsicologo o anche tecniche come l’ipnosi possono fornire sollievo ai pazienti e agli operatori sanitari.
L’importanza di un supporto rapido
Con 19 iscritti ai workshop e un pubblico significativo presente ai convegni, la formula ha dimostrato il suo interesse e il collettivo degli organizzatori valuterà la possibilità di ripetere questa giornata.
I relatori hanno insistito su un punto: la rapidità delle cure e i dispositivi offerti mirano a preservare la qualità della vita dopo un ictus. E se ci fosse un messaggio semplice da lanciare sarebbe questo: “Se sospetti un ictus devi chiamare immediatamente il 15”.