Da diversi mesi la Repubblica Democratica del Congo (RDC) è colpita dall’epidemia di Mpox, che colpisce in modo sproporzionato donne e bambini. Nel Nord Kivu, la Divisione sanitaria provinciale ha registrato 741 casi sospetti, 250 casi confermati di Mpox, inclusi due decessi segnalati da maggio 2024 in tre zone sanitarie, tra cui Goma, Karisimbi e Nyiragongo, con un tasso di mortalità dello 0,2%.
In questo contesto, l’UNFPA, in collaborazione con la Divisione Sanitaria Provinciale e altri partner tra cui la ONG ALIMA e la Rete d’Azione per lo Sviluppo Integrato e il Progresso (RADPI), hanno rafforzato le capacità delle ostetriche nella risposta contro il Mpox. La formazione consisteva, tra le altre cose, nel rafforzamento delle competenze chiave sui protocolli di sorveglianza epidemiologica, sulla valutazione del rischio e sull’applicazione delle misure di prevenzione e controllo delle infezioni (IPC), compreso il richiamo di strategie adattate alle realtà locali, come l’igiene delle mani e la gestione sicura delle cure mediche. rifiuti durante le consultazioni prenatali e il parto.
27 ostetriche di Goma hanno beneficiato di questa formazione organizzata grazie ai finanziamenti dell’Unione europea (ECHO) e del governo francese.
Per l’UNFPA, questi sforzi mirano a garantire che le ostetriche dispongano degli strumenti e delle competenze necessarie per proteggere le donne incinte, i bambini e le comunità durante questo periodo critico.
« Le ostetriche rappresentano un pilastro essenziale nella gestione delle epidemie nella RDC. Il loro impegno e le loro competenze non solo rafforzano la risposta immediata alla crisi, ma contribuiscono anche alla resilienza delle comunità colpite. » ha indicato la dottoressa Solange, specialista in salute materna dell’UNFPA Goma.
« Abbiamo imparato strategie adatte alla nostra realtà, come la gestione sicura dei rifiuti sanitari. Ciò ci consente di proteggere meglio le donne incinte e i neonati, in particolare durante i parti nelle cliniche mobili dove lavoriamo con gli sfollati.. » ha sottolineato Jeanne Kabuo, ostetrica.
Il ruolo delle ostetriche nella lotta contro la malattia di Mpox è essenziale. Si stanno posizionando in prima linea per proteggere le donne incinte e i neonati, in particolare nei centri per sfollati, attraverso le cliniche mobili installate dall’UNFPA.