Un trattamento intracerebrale per combattere la malattia di Parkinson – Face Face

Un trattamento intracerebrale per combattere la malattia di Parkinson – Face Face
Un trattamento intracerebrale per combattere la malattia di Parkinson – Face Face
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La somministrazione di dopamina direttamente nel cervello aiuta a ridurre i sintomi della malattia di Parkinson. In Francia, dodici pazienti hanno beneficiato, alcuni per tre anni e con successo, di questo trattamento unico.

Lentezza nell’esecuzione dei movimenti, rigidità muscolare, tremori… I sintomi della malattia di Parkinson sono causati da una carenza, in alcune parti del cervello, di un neurotrasmettitore, la dopamina. È sulla base di questa osservazione che due neurologi dell’Ospedale universitario di Lille-Inserm, Caroline Moreau e David Devos, hanno escogitato un approccio originale: iniettare la molecola mancante direttamente nel cervello.

Pompa telecomandata collegata al cervello

Per raggiungere questo obiettivo, i medici hanno sviluppato un dispositivo medico unico. Infatti, una pompa contenente A-dopamina* viene impiantata chirurgicamente sotto la pelle del paziente nell’addome. È collegato al cervello tramite un catetere interno, precedentemente posizionato mediante neurochirurgia nel terzo ventricolo. Quest’area corrisponde ad una piccola tasca contenente liquido cerebrospinale.

Utilizzando un telecomando, il neurologo determina quindi la dose da somministrare mentre un’infermiera riempie la pompa una volta alla settimana iniettando un nuovo lotto di A-dopamina.

Riduzione persistente dei sintomi del Parkinson

Grazie a questa pompa l’aumento delle dosi avviene in modo graduale, evitando effetti indesiderati e ottimizzando così il trattamento. Questo non è il caso delle attuali terapie orali. Ciò che sottolinea il professor Devos: “ Migliaia di pazienti in stadio avanzato della malattia di Parkinson hanno fallito il trattamento. Sono sottodosati di dopamina, il che porta a blocco, dolore e ansia. O, al contrario, in caso di overdose, che provoca gravi movimenti involontari. È soprattutto a loro che si rivolge la nostra nuova trattazione. » Un altro vantaggio: la riduzione dei sintomi del morbo di Parkinson persiste da 7 a 15 giorni dopo l’interruzione dell’apporto di A-dopamina direttamente al cervello.

Pertanto, se la sperimentazione clinica di fase 3 sarà soddisfacente, l’autorizzazione all’immissione in commercio in Europa è idealmente prevista per il 2030.

*Dopamina in soluzione in ambiente privo di ossigeno (anaerobico) per evitare qualsiasi fenomeno di ossidazione.

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