Intestino irritabile: l’efficacia della dieta low FODMAP dipende dal tuo microbiota

Intestino irritabile: l’efficacia della dieta low FODMAP dipende dal tuo microbiota
Intestino irritabile: l’efficacia della dieta low FODMAP dipende dal tuo microbiota
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Nei casi di sindrome dell’intestino irritabile, una dieta povera di FODMAP – questi zuccheri fermentabili presenti nella nostra dieta – è spesso benefica, ma talvolta anche inefficace. Uno studio fornisce una spiegazione: tutto dipende dalla composizione del microbiota intestinale.

Una dieta povera di FODMAP (oligo-, di-, mono-saccaridi e polioli fermentabili) può migliorare i sintomi intestinali legati alla sindrome dell’intestino irritabile. I FODMAP sono zuccheri presenti ovunque nel nostro cibo e che fermentano nell’intestino.

Il vantaggio di ridurre i FODMAP nei casi di intestino irritabile

La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è caratterizzata da dolore (spasmi, torsioni, talvolta bruciore) associato a gonfiore e disturbi del transito. Questi sintomi possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita. Questo è il motivo, oltre ai farmaci (antispastici e regolatori del transito) e agli aggiustamenti dello stile di vita, in particolareregime è prescritto da un medico, in particolare da un epato-gastroenterologo, e controllato da un dietologo per limitare il rischio di carenze.

La dieta low FODMAP: efficacia imprevedibile

Nel complesso, questa dieta sembra migliorare i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile in almeno la metà degli individui, con un effetto sul dolore addominale, gonfiore e flatulenza. Ma non funziona per tutti. Per quello ? Uno studio pubblicato inThe Lancet eBioMedicinedatato settembre 2024 rivela che la risposta alla dieta a basso contenuto di FODMAP dipende in realtà dalla composizione del cibo microbiota intestinalespecifico per ogni persona e che può variare a seconda della dieta, dell’assunzione di antibiotici, di alcune malattie, ecc. Ricercatori inglesi hanno scoperto che questa dieta è più efficace nei casi di disbiosi significativa (alterazione della quantità e della diversità della flora intestinale), caratterizzata da un ambiente batterico ricco di batteri. Firmicutes e povero dentro Bacteroidetes.

Più efficace nei casi di flora intestinale squilibrata

Per stabilire questa osservazione, gli autori hanno analizzato e confrontato la volatilità fecale di 112 individui, di cui 56 affetti da sindrome dell’intestino irritabile. Il volatile fecale è l’insieme dei metaboliti volatili emessi dalle feci, cioè i prodotti della degradazione degli alimenti da parte dei batteri della flora intestinale. Dopo quattro settimane di dieta a basso contenuto di FODMAP, sono state osservate riduzioni significative degli acidi grassi a catena corta solo nelle persone con IBS con disbiosi, un indicatore di una risposta alla dieta. Circa il 43,8% dei pazienti con disbiosi elevata erano in remissione dopo la dieta, rispetto al 25% dei controlli, con una risposta più marcata e una riduzione del dolore.

Nella pratica attuale questa analisi delle feci non è ancora possibile, ma gli autori dello studio ritengono che la tecnica potrebbe essere adottata rapidamente.

Cosa sono i FODMAP?

I FODMAP si trovano in tutta la dieta.

La pagprodotti a base di cereali: I tipi di zuccheri da evitare sono gli oligosaccaridi (frutto- e galatto-oligosaccaridi).

Alimenti da limitare: grano e suoi derivati, orzo, segale, nonché pane contenente zuccheri aggiunti (fruttosio o sorbitolo).

– lci sonoverdure verdi: I tipi di zuccheri da evitare sono gli oligosaccaridi.

Alimenti da limitare: cipolla, scalogno, aglio, funghi, cavolfiore, cavolini di Bruxelles, broccoli, topinambur, carciofi, porri, asparagi, barbabietola rossa, avocado, melanzane e verdure secche.

– Latte e derivati: Il tipo di zucchero coinvolto è il lattosio, un disaccaride.

Alimenti da limitare: latte, suoi derivati ​​e latticini. Possono essere sostituiti con latte senza lattosio o a basso contenuto di lattosio.

– Frutta: I tipi di zuccheri da evitare sono i monosaccaridi (fruttosio) e i polioli.

Alimenti da limitare: mela, pera, albicocca, ciliegia, nettarina, pesca, prugna, mora, anguria, litchi, mango, dattero, fico, guava, cachi, prugna secca, nonché frutti oleosi (pistacchi e anacardi).

– Preparati industriali e prodotti contenenti polioli: I tipi di zuccheri da evitare sono i polioli (sorbitolo, mannitolo, maltitolo e xilitolo), presenti in particolare nelle gomme da masticare senza zucchero.

Per saperne di più: Sindrome dell’intestino irritabile: quali ceppi di probiotici sono consigliati?

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