Secondo diversi studi essere fumatori aumenta il rischio di contrarre l’influenza, rispetto ai non fumatori. Ma i rischi non finiscono qui perché, secondo un team svizzero, le sigarette peggiorano i sintomi dell’influenza. E questo soprattutto attraverso il microbiota intestinale!
Ricercatori dell’Università di Berna hanno infatti dimostrato che l’esposizione cronica al fumo altera significativamente le comunità microbiche presenti nell’intestino e nell’orofaringe (regione che riunisce palato molle, pareti della gola, tonsille e parte posteriore della lingua) nei topi.
Per arrivare a questa conclusione gli scienziati hanno utilizzato un approccio innovativo: trasferire il microbiota da topi esposti al fumo di sigaretta a topi axenici, cioè completamente privi di microbi. Questi ultimi sono stati poi infettati dal virus dell’influenza A.
I risultati sono eloquenti: i topi che hanno ricevuto il microbiota infetto hanno sviluppato sintomi più gravi, caratterizzati in particolare da una maggiore perdita di peso. L’infezione virale ha portato anche a cambiamenti nella composizione del microbiota orofaringeo, in particolare una settimana dopo l’infezione.
« Non è solo il fumo in sé ad avere un impatto sulle malattie respiratorie », spiega il professor Markus Hilty, autore principale dello studio. “ I nostri dati suggeriscono che anche la distruzione del microbiota indotta dalle sigarette svolge un ruolo importante nello sviluppo e nella gravità delle infezioni respiratorie. »
Una scoperta che apre nuove prospettive nella comprensione dei meccanismi attraverso i quali il fumo aumenta la vulnerabilità alle infezioni respiratorie. Sottolinea inoltre l’importanza di considerare i disturbi del microbiota come un fattore di rischio per le complicanze dell’influenza.
Fonte: Società americana di microbiologia