L’epidemia di mpox, che ancora infuria nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), resta classificata come “emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale”, ha dichiarato l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso venerdì di mantenere il massimo livello di allerta riguardo al Mpox, una malattia che colpisce la RDC e i paesi vicini. A seguito di una riunione del Secondo Comitato di Emergenza del Regolamento Sanitario Internazionale, il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha affermato che la situazione “continua a costituire un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale”.
“Questa decisione è stata presa a causa del numero crescente e della continua diffusione geografica dei casi, delle sfide operative sul campo e della necessità di stabilire e mantenere una risposta coerente tra paesi e partner”, ha affermato l’OMS in una nota inviata ai media.
La recrudescenza del morbo nella RDC, così come la sua diffusione nei paesi vicini, è stata dichiarata per la prima volta un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale il 14 agosto 2024 dal capo dell’OMS. La Repubblica Democratica del Congo rimane il paese più colpito, seguita da Burundi e Nigeria.
Chiamata anche vaiolo delle scimmie, la malattia si manifesta con lesioni cutanee come pustole, accompagnate da febbre alta e dolori muscolari. Identificato per la prima volta nella RDC nel 1970, il MPOX era precedentemente confinato in una decina di paesi africani prima di diffondersi in altre regioni del mondo nel 2022, in particolare nei paesi sviluppati dove il virus non aveva mai circolato.
Attualmente si stanno verificando due epidemie separate. La prima, causata dal clade 1, colpisce soprattutto i bambini dell’Africa centrale. La seconda, legata alla nuova variante del clade 1b, colpisce principalmente gli adulti nella parte orientale della RDC e nei paesi limitrofi.
ODL/SF/ac/APA
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