Lifebloom, un esoscheletro per rimettersi in piedi

Lifebloom, un esoscheletro per rimettersi in piedi
Lifebloom, un esoscheletro per rimettersi in piedi
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Robocop? No, Lifebloom! L’azienda francese di tecnologia medica presenta il suo esoscheletro che permette alle persone su sedia a rotelle di riacquistare l’uso delle gambe. Un progetto che unisce riabilitazione efficace e riconquista dell’autonomia. Il fondatore, Damien Roche, è stato ospite La Francia di domani.

Dopo 6 anni di sviluppo e 3 milioni di euro di investimenti, la società Lifebloom ha sviluppato una terapia che consente ai pazienti di alzarsi e camminare in sicurezza. È composto da sedie esoscheletriche, tecnologie interconnesse, sensori autonomi, ma anche una piattaforma web di cura aumentata.

Per Damien Roche, lo stimolo è venuto da un’esperienza personale: « E proche che ha subito un grave incidente mentre cercava di alzarsi dalla sedia a rotelle »et « un amico fisioterapista che era frustrato per non riuscire a mobilitare i suoi pazienti al di fuori della seduta”. Secondo l’imprenditore, tra i 132 milioni di persone che vivono su sedia a rotelle nel mondo, “ la stragrande maggioranza ha ancora l’uso delle gambe, non ha la forza né l’equilibrio per potersi alzare e camminare in sicurezza”.

Una seria alternativa al posizionamento su sedia a rotelle

L’idea alla base di Lifebloom è quella di offrire un’alternativa alla sedia a rotelle, e soprattutto un’altra soluzione riabilitativa, per consentire ad alcune persone di riprendere gradualmente la deambulazione, preservare la propria autonomia e mantenersi in forma migliore: «oN risponde a una piaga. Abbiamo creato progresso terapeutico, di fronte all’invecchiamento della popolazione, ma anche alla carenza di caregiver e all’esplosione dei costi sanitari”.

Testata su pazienti del centro di riabilitazione Pitié-Salpêtrière, l’innovazione ha dato risultati clinici molto promettenti, consentendo a tutti i soggetti monitorati di recuperare la deambulazione in meno di una settimana e di moltiplicare per 6 il tempo trascorso quotidianamente in piedi. Oltre ad aiutare i pazienti, i dati sulla progressione vengono comunicati ai caregiver, consentendo il follow-up con contenuti di autoriabilitazione adattati: “Ad ogni paziente potrà essere prescritta questa terapia e riabilitato ovunque, in ogni momento”.

Sfide ambiziose: attrezzare i centri medici e poi il grande pubblico

La sfida per Lifebloom è ora quella di sviluppare le attrezzature degli ospedali e dei centri di riabilitazione”, l’anno prossimo diverse decine di strutture sanitarie saranno dotate di unità deambulanti in modo che ogni paziente possa ricevere la terapia”con un obiettivo a lungo termine: attrezzare il grande pubblico entro il 2026.

Ma a quale costo? Damien Roche vorrebbe che il costo mensile fosse tre volte inferiore a quello di una persona su sedia a rotelle e conta sul sostegno pubblico: « NIl nostro obiettivo è creare valore 3 volte superiore al suo costo per il sistema sanitario e accedere a cure che permettano a tutti di accedervi. Speriamo in un rimborso completo per questa soluzione, considerati i benefici previsti per ogni persona che può vivere in posizione eretta invece che costretta su una sedia a rotelle”.

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L’ambizione di Lifebloom è anche internazionale, cercando investitori per sviluppare il progetto e portarlo oltre i confini francesi: « ripetiamopoi a una questione globale, che non è semplicemente francese. Vogliamo raccogliere diversi milioni di euro per accelerare e consentire a tutti di accedervi al minor costo possibile”.

Francois Pares

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