L’enterite (o diarrea) neonatale, principale causa di mortalità nei vitelli prima dell’età di un mese, colpisce spesso gli allevamenti di bovini. Possono essere di origine virale (rotavirus, coronavirus), batterica (colibacilli, salmonella, clostridi) o parassitaria (coccidi, criptosporidi). Anche quando vengono curati, rischiano di appesantire a lungo la carriera dell’animale, che si tratti di latte, di allattamento o di ingrasso.
Un approccio olistico alla salute
Nell’ambito di un approccio globale alla salute della mandria, è possibile attuare una serie di buone pratiche per prevenire o ridurre queste enteriti: condizioni abitative e ambientali adeguate, procedure igieniche e di biosicurezza, alimentazione delle madri che soddisfi i loro bisogni, limitazione dello stress, buon colostro gestione, ecc.
La vaccinazione fa parte di questo. Poiché l’enterite colpisce gli animali il cui sistema immunitario è incompleto, poiché il vitello nasce senza anticorpi, l’approccio vaccinale consiste nel vaccinare le madri alla fine della gestazione (da 12 a 3 settimane prima del termine). Il loro colostro sarà così arricchito di immunoglobuline dirette contro gli agenti di enterite. A condizione che il trasferimento colostrale venga effettuato subito dopo il parto e in quantità sufficiente, i vitelli saranno protetti dagli anticorpi delle madri.
Valutare il livello di protezione: comprendere il concetto di indicazione
Questa protezione, però, dipende dal vaccino utilizzato: può essere parziale o totale. In medicina veterinaria questo livello di protezione si riflette nel concetto di indicazione. Questo concetto è regolamentato a livello europeo ed è l’Agenzia europea per i medicinali a determinarlo, sulla base degli studi clinici e dei fascicoli che le vengono trasmessi.
I vaccini possono avere tre indicazioni: prevenzione, riduzione o immunizzazione attiva. “ Prevenzione » significa che il vaccino fornisce una protezione al 100% (negli studi clinici) contro la malattia o i suoi sintomi. “ Riduzione » significa che il vaccino riduce la diffusione del virus e/o i segni clinici. “ Immunizzazione attiva » dimostra che il vaccino induce una risposta immunitaria diretta contro l’agente patogeno.
Ad oggi, 54 vaccini hanno un’autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) per i bovini in Francia (tutte le malattie combinate, fonte Anses 2024). Di questi, 18 hanno indicazione di immunizzazione attiva e 28 indicazione di riduzione. L’indicazione di prevenzione, il livello di protezione più alto, è la più rara, perché riguarda solo 8 specialità. Buone notizie per gli allevatori (e per i vitelli): tra questi 8 vaccini troviamo quello contro l’enterite neonatale.
(1) Le indicazioni per i vaccini possono essere consultate liberamente sull’indice dei medicinali veterinari autorizzati in Francia (www.ircp.anmv.anses.fr) nella scheda SPC (riepilogo delle caratteristiche del prodotto).