Un adolescente risultato positivo al ceppo H5 del virus dell’influenza aviaria è attualmente ricoverato in un ospedale pediatrico. Le autorità sanitarie stanno conducendo un’indagine per determinare l’origine della contaminazione e risalire ai contatti dell’adolescente.
La dottoressa Bonnie Henry, responsabile della sanità pubblica della provincia, ha definito l’evento “raro”. Ha detto che è in corso un’indagine approfondita per identificare la potenziale fonte di esposizione nella Columbia Britannica.
Contesto internazionale e rischi di trasmissione
L’influenza aviaria, solitamente rilevata negli uccelli selvatici e nel pollame, ha colpito anche i mammiferi, comprese le mucche negli Stati Uniti all’inizio di quest’anno e, alla fine di ottobre, un maiale, la prima volta in questo paese. Sebbene le infezioni umane rimangano rare, gli esperti stanno monitorando attentamente l’aumento dei casi nei mammiferi. Questa diffusione potrebbe favorire una mutazione che consente una maggiore trasmissione del virus tra esseri umani, uno scenario preoccupante per gli specialisti.
Negli Stati Uniti sono già stati segnalati diversi casi di infezione umana, aumentando l’attenzione sui rischi di una potenziale pandemia, come ha recentemente sottolineato il virologo Bruno Lina, mentre l’Unione Europea acquisiva 665.000 dosi di vaccino contro l’influenza aviaria.
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