“Non rinchiuderò le mie anatre”, mentre la Francia torna a rischio “alto”, gli allevatori rifiutano il ritorno al confinamento

“Non rinchiuderò le mie anatre”, mentre la Francia torna a rischio “alto”, gli allevatori rifiutano il ritorno al confinamento
“Non rinchiuderò le mie anatre”, mentre la Francia torna a rischio “alto”, gli allevatori rifiutano il ritorno al confinamento
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I casi di influenza aviaria sono in aumento in tutta Europa. Da questo sabato, il livello di rischio passerà quindi da “moderato” a “alto” ovunque in Francia e gli animali dovranno essere confinati. L’obiettivo è rafforzare le misure di sorveglianza e prevenzione, ma per molti allevatori è un disastro.

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L’influenza aviaria, nota come influenza aviaria, quest’anno si è diffusa più rapidamente tra il pollame nell’Unione europea che nel 2023. Gli esperti temono il ripetersi di epidemie precedenti, che hanno portato alla morte di decine di milioni di animali. Per gli allevatori, dopo diverse stagioni difficili, è un incubo che si ripete…

Il livello di rischio legato all’influenza aviaria in Francia passa da “moderato” a “alto”, il livello più alto, a partire da sabato 9 novembre, secondo un decreto pubblicato venerdì 8 novembre 2024 sulla Gazzetta Ufficiale, che mira a rafforzare le misure di sorveglianza e prevenzione.

La decisione è stata presa a causa della forte e persistente dinamica dei contagi nei corridoi migratori. Il rischio che il virus si diffonda attraverso questi uccelli migratori che attraversano il territorio francese è molto elevato. Sulla piattaforma di monitoraggio sanitario dell’ESA, sorveglianza epidemiologica-salute animale, il bollettino di ottobre segnalava già un rischio di epidemia molto elevato in Europa.

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Influenza aviaria: il rischio passa da “moderato” a “alto” in Europa

© Bollettino settimanale di monitoraggio sanitario

Secondo il Ministero dell’Agricoltura, dall’agosto 2024 in Francia sono stati contati quattro focolai nelle aziende agricole e uno nelle aie. In quest’ultimo:

Le caratteristiche genetiche del virus sono identiche a quelle dei virus che hanno causato le epidemie in Europa centrale, il che indica una ripresa della migrazione.

Ministero dell’Agricoltura

Leggi: DECRITTO. Influenza aviaria: scopri tutto sulla circolazione del virus con un ricercatore della scuola veterinaria di Tolosa

L’alto livello di rischio implica che tutto il pollame debba essere tenuto al chiuso in tutto il territorio metropolitano e che debbano essere adottate ulteriori misure di sicurezza per evitare la diffusione della malattia.

Negli allevamenti con più di 50 volatili, il pollame deve quindi essere confinato ma anche la loro alimentazione e abbeveraggio devono essere protette. Negli allevamenti di piccole dimensioni gli animali devono essere recintati o protetti da reti.

Lionel Candelon è un allevatore di anatre del Gers e non vuole sentire parlare della reclusione dei suoi animali. Nella sua fattoria attualmente alleva 9.000 anatre. Alcuni sono giovani e potrebbero essere rinchiusi senza pericolo. Ma per le anatre adulte la storia è diversa. Secondo lui, rinchiudere gli animali negli edifici, quando sono rimasti all’aria aperta per diversi mesi, è addirittura pericoloso.

Per me è impossibile, se rinchiudo le anatre adulte, impazziscono! Come durante il Covid.

Lionel Candelon, allevatore di anatre

L’allevatore ritiene che esista un’altra soluzione per limitare, o addirittura evitare, la diffusione dell’influenza aviaria: la vaccinazione. Ha già pagato 3.000 euro per vaccinare le sue anatre. Per lui lo Stato dovrebbe varare un massiccio piano di vaccinazione e farsi carico della terza dose di vaccino necessaria per garantire l’immunità degli animali ed evitarne la reclusione.

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Lionel Candelon, presidente dell’unione regionale di coordinamento rurale

©FTV

Quando faccio controllare le mie anatre prima che partano, la mia paura è che il veterinario mi chiami per dirmi che è presente il virus dell’influenza.

Lionel Candelon, allevatore di anatre

L’allevatore ritiene che gli animali dovrebbero essere confinati solo se mostrano segni clinici del virus. Il decreto entra in vigore questo sabato, 9 novembre.

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