Per la settimana dal 28 ottobre al 4 novembre i dati epidemiologici indicano un aumento dei casi di bronchiolite, sia nella medicina di comunità che negli ospedali. Gli indicatori restano però inferiori a quelli del triennio precedente per lo stesso periodo. Questo fenomeno si accompagna ad una maggiore vigilanza sui rischi legati al virus respiratorio sinciziale (RSV), responsabile della bronchiolite, particolarmente pericolosa per i neonati, ma anche per gli anziani.
Una situazione preoccupante all’estero
Guadalupa e Martinica sono colpite dall’epidemia dalla fine di ottobre, mentre la Guyana ha registrato casi dalla fine di luglio. L’RSV colpisce ogni anno numerosi neonati francesi, tra ottobre e marzo, con un notevole aumento dei ricoveri durante l’inverno.
Impatto sui bambini piccoli
Dal 28 ottobre al 3 novembre, 1.740 bambini di età inferiore ai due anni sono stati ricoverati in ospedale per bronchiolite, principalmente neonati di età inferiore a un anno. Un aumento significativo rispetto alla settimana precedente, che riflette un’intensificazione dell’epidemia all’inizio dell’autunno.
Un arsenale preventivo in espansione
Di fronte a questa situazione, in questa stagione sono stati adottati due nuovi trattamenti preventivi per limitare i ricoveri ospedalieri. Beyfortus, un anticorpo monoclonale sviluppato da AstraZeneca e Sanofi, viene somministrato direttamente ai neonati per proteggerli dall’RSV. Questo trattamento ha già dimostrato la sua efficacia durante la campagna di immunizzazione dell’anno precedente, consentendo una notevole riduzione dei ricoveri nei Paesi in cui è stato utilizzato.
Abrysvo, un vaccino sviluppato da Pfizer, ora può essere somministrato alle donne incinte prima della nascita, per proteggere i loro bambini. Questi due approcci sottolineano l’importanza di un sistema di prevenzione rafforzato per combattere l’epidemia di bronchiolite.
Rapporto sullo stato delle altre infezioni stagionali
Allo stesso tempo, anche la sanità pubblica francese ha stilato un inventario dell’influenza stagionale e del Covid-19. A metà ottobre è stata lanciata una campagna di vaccinazione combinata contro questi due virus, rivolta alle persone a rischio, ma anche ai loro cari e agli operatori sanitari.
L’influenza rimane ancora a uno stadio sporadico nella Francia metropolitana, mentre la Riunione registra un’epidemia in corso dalla fine di settembre. Per il Covid-19 la situazione sembra stabilizzarsi, con un continuo calo di casi, ricoveri e decessi. Al 3 novembre, i decessi legati al Covid-19 rappresentavano il 2,9% dei decessi totali, rispetto al 3,3% della settimana precedente.