La settimana terminata il 27 ottobre è stata segnata dal “passaggio dell’Île-de-France, della Guadalupa e della Martinica in un’epidemia e della Bretagna in una pre-epidemia” di bronchiolite, ha riassunto l’agenzia sanitaria in una valutazione settimanale delle infezioni respiratorie acute.
Altro segnale: “gli indicatori sindromici legati alla bronchiolite sono in aumento sia nella medicina di comunità che negli ospedali”, ma “rimanendo su livelli inferiori a quelli osservati nei tre anni precedenti lo stesso periodo”, ha osservato.
Dei 1.552 bambini sotto i 2 anni ricoverati al pronto soccorso per bronchiolite dal 21 al 27 ottobre, 497 sono stati ricoverati, quasi tutti bambini di età inferiore a 1 anno. Oltreoceano l’epidemia si è diffusa, sapendo che la Guyana è colpita da bronchiolite dalla fine di luglio.
Due trattamenti preventivi
Ogni anno, durante l’autunno e l’inverno, la bronchiolite colpisce molti bambini francesi, il più delle volte a seguito di un’infezione da virus respiratorio sinciziale (RSV) che può minacciare anche gli anziani.
Questa stagione è caratterizzata dall’impiego di due trattamenti preventivi, Beyfortus di AstraZeneca e Sanofi – un anticorpo somministrato direttamente ai bambini – e Abrysvo di Pfizer – un vaccino somministrato prima della nascita alle donne incinte. Beyfortus era già stato oggetto di una campagna di immunizzazione l’anno scorso e gli studi concordano nel concludere che ha limitato il ricovero dei bambini in Francia e nei pochi altri paesi in cui è stato testato.
Anche la Sanità Pubblica francese ha fatto il punto sull’evoluzione del Covid e dell’influenza stagionale, contro la quale a metà ottobre è iniziata una campagna di vaccinazione combinata per le persone a rischio come gli anziani. Per quanto riguarda l’influenza, i casi rilevati nella Francia metropolitana sono rimasti fino ad ora “sporadici”, mentre all’estero, la Riunione è colpita da un’epidemia dalla fine di settembre.
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